Nel cuore più segreto del Giappone, nascosti tra le pieghe della modernità e del tempo, si ergono migliaia di misteriosi tumuli di terra. Monumenti colossali, silenziosi, che parlano di un’epoca lontana, antichissima. Sono le tombe kofun – letteralmente “antichi tumuli” – enigmatici sepolcri costruiti tra il III e il VII secolo d.C., appartenenti a una civiltà ancora oggi avvolta dal mistero. Questi monumenti enigmatici non sono semplici sepolture, ma potenti testimonianze materiali dell'emergere di una società stratificata, della formazione di élite dominanti e dei riti che accompagnavano il trapasso nel Giappone protostorico. Il Periodo Kofun segna una fase cruciale nello sviluppo politico e sociale dell'arcipelago. Le comunità Yayoi, caratterizzate da una società più egualitaria e dedita principalmente all'agricoltura, lasciarono gradualmente il posto a un'organizzazione sociale più complessa, dominata da potenti clan (uji) che estesero la loro influenza su territori sempre più vasti. La costruzione di kofun monumentali divenne l'espressione tangibile del potere, del prestigio e dell'autorità di questi capi clan e delle loro stirpi, segnando un chiaro distacco dalla modestia delle sepolture precedenti.