Negli Stati Uniti si è aperto un confronto tra il presidente Donald Trump e i giudici americani, chiamati a pronunciarsi su tre fronti: l'uso delle tariffe commerciali, la politica di contrasto all'immigrazione illegale e, da ultimo, con la destituzione di uno dei governatori della Federal Reserve, lo stesso ruolo della Fed. Rapporti che sollevano interrogativi sul funzionamento dei tradizionali contrappesi nel sistema istituzionale statunitense, a partire dalla Corte suprema. E tuttavia, secondo il professor Paolo Guerrieri, economista e docente a Scieces Po di Parigi, più che dalle soluzioni giudiziarie e, a maggior ragione, in caso di esito favorevole per l'esecutivo, il vero freno al potere del presidente Trump verrà dai mercati e dagli eventuali effetti delle sue politiche, che peraltro potrebbero segnare un calo del consenso interno proprio in concomitanza con le elezioni di metà mandato.