Maceratando, storia e poesia della città di Macerata

L'ospedale militare ed il suo funzionamento (3 settembre 1919)


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L'Ospedale Militare e il suo funzionamento. Col 31 agosto questo magnifico luogo di cura che è stato fra i più importanti del Corpo d'Armata, nel tragico ma glorioso periodo della guerra, è stato definitivamente chiuso. Qui alcune notizie statistiche: Esso cominciò a funzionare 1'11 luglio 1915 con la sola sezione Convitto, a cui si aggiunsero gradamente le sezioni Seminario il 5 settembre, De Amicis il 12 novembre e i Salesiani il 4 dicembre 1915, con una complessiva capacità di 642 letti, che il Direttore T. Colonnello Perrotti dott. Antonio presto portò prima ad 800 poi a 1000, quando furono occupati anche i locali del Liceo Ginnasio. Dopo la sventura di Caporetto l'Ospedale, dichiarato contumaciale e di primo sgombro, fu arricchito di altre due Sezioni, Scuola Normale e Ricovero raggiungendo la capacità di 1600 letti. Allora fu dotato, per la genialità e lo spirito d'iniziativa del T. Colonnello Perrotti, di una magnifica Stazione di disinfezione che sorge alle spalle del Ricovero, munita di una grande sterilizzatrice Abba Rastelli, a carrello girevole, e di tutti gli apparecchi e accessori, che costituisce, anche per la Città a cui resta, il più potente presidio contro le malattie infettive. I fondi occorsi (L. 25000), furono forniti dalla generosità dell'ing. Gaido Pantaleoni. In origine l'Ospedale era impiantato quasi tutto a sole brande, ma presto il Perrotti ne ottenne il cambio in letti e comodini in ferro. Fu anche impiantata una splendida sala operativa, munita dei più moderni mezzi d'indagine e di cura. Per la iniziativa del Capitano Medico Cav. Dott. Bruno Marchetti e per l'illuminato interessamento del Direttore Perrotti, fu presto impiantato un magnifico Gabinetto Kinesiterapico, fornito dei più moderni apparecchi del genere, nonchè un ottimo Gabinetto Radiologico. La munificenza dell'ing. Pantaleoni, del Conte Giovanni Lauri e di altri, ha largamente contribuito alla benefica istituzione, destinata anch'essa a rimanere a beneficio dei poveri e dei militari abbisognevoli di cure. Per le indagini microscopiche e di chimica fisiologica il Capitano Leoni dott. Cesare, Caporeparto in Medicina, creò un Gabinetto di sua proprietà. L'Ospedale così non è mancato di nessun mezzo di cura e d'indagine clinica. I morti su 28085 ricoverati sono stati 236, una media dell'8,40 per mille cioè meno dell'uno per cento. In esso sono entrati 28085 malati, cioè nel 1915 entrati 2471, nel 1916/8559, nel 1917/9164, nel 1918/5188, nel 1919/2703. Di essi 27215 sono italiani e 870 prigionieri di guerra austro-ungarici. Il trasporto degli ammalati a Macerata, oltre che coi treni ordinari, è stato fatto con treni attrezzati e treni Ospedale, in numero di 44. Gli ultimi due treni portavano soltanto prigionieri austro-ungarici in numero di 610. Nell'Ospedale si sono eseguite 4424 visite di rassegna, e ad esso facevano capo negli ultimi tempi anche gli Ospedali di Camerino, Urbino, Fabriano, Cupramontana, Sassoferrato e Fermo. Vi sono stati quattro Direttori: 1° T. Col. Cacchione dott. Francesco, dal 24 maggio 1915 al 17 agosto 1915. 2° T. Col. Arcangeli dott. Alfonso dal 18 ag. 1915 al 15 genn. 1916. 3° T. Col. Buccino dott. Tobia dal 16 genn. al 9 febbr. 1916. 4° T. Col. Perrotti dott. Antonio dal 9 febbr. 1916 al 31 ag. 1919. E doveroso, infine, ricordare con simpatia, con ammirazione e riconoscenza l'opera pietosa assiduamente spesa dalle Dame infermiere della C.R.I. del Comitato di Macerata, una delle poche sezioni che abbia, abbastanza miracolosamente, resistito fino all'ultimo. Esse sono state recentemente onorate di un lusinghiero attestato di benemerenza di S.E. il Comandante del Corpo d'Armata.

(L'Unione, 3 settembre).
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Maceratando, storia e poesia della città di MacerataBy Roberto Cherubini