Episodio 2 — La Metamorfosi: da Edison a Montedison

Dopo la nazionalizzazione dell’energia elettrica nel 1962, Edison si ritrova con una liquidità immensa. È il momento di reinventarsi. La scelta cade sulla chimica: un settore in espansione, strategico, capace — almeno sulla carta — di proiettare l’azienda nel futuro. Nel 1966 arriva la mossa decisiva: la fusione con Montecatini. Nasce Montedison, un gigante industriale pensato per competere sulla scena internazionale. Ma dietro l’ambizione si nasconde una fragilità profonda. La nuova creatura è instabile, attraversata da lotte di potere, rivalità interne e un’influenza politica sempre più pervasiva. I capitali, invece di alimentare innovazione e crescita, vengono inghiottiti da una burocrazia inefficiente. Montedison diventa così il simbolo della borghesia di Stato: potente, protetta, ma incapace di produrre valore reale. L’occasione per rilanciare l’industria italiana si dissolve. Al suo posto prende forma un capitalismo misto, dominato dallo Stato e dalle sue logiche, che segnerà profondamente il destino economico del Paese.