Non è difficile capire ed è anzi molto chiaro che quando qualcuno incomincia ad osservarsi seriamente dal punto di vista di non essere “uno” ma “molti”, inizia realmente a lavorare su tutto quello che ha dentro.
Quando si insiste nell’assurda convinzione di essere “uno”, di possedere un io permanente, un serio lavoro su se stessi è assolutamente impossibile.