"Inginocchiato con tutta la mia miseria davanti a te, Vergine santa, umilmente ti prego che m’abbia a far comprendere che debba io intendere per la “guardia”. Nella soave luce di Dio che sempre doni, o Madre, a chi ti invoca, mi par di comprendere che per “guardia”, nel senso più alto, debba intendersi l’atto col quale l’uomo abbandona a Dio la propria volontà e libertà e tutto ciò che possiede, per non voler più che ciò che Dio vuole..."
(Muisca: "Musiche di Taizè")