In questo periodo di drammatiche notizie circa le violenze sulle donne, le speaker di Chiamando Eva si interrogano e dialogano sulle tante forme di violenza che, in maniera implicita o esplicita, le donne affrontano nel quotidiano. Senza necessariamente incontrare lo stupro o la violenza fisica, esistono forme di violenza che passano dal linguaggio, da espressioni infelici, ma al contempo profondamente radicate nella mentalità. Tali forme di violenza si ripetono, crescono e creano paradigmi a cui sottostiamo senza farci troppe domande.
E se “le parole sono importanti”, per dare una citazione di Morettiana memoria, anche quando è una violenza esplicita, dalla cronaca di stupro al femminicidio, ad essere affrontata —dai giornali, dalla televisione, dalla politica— quanto, veramente, vengono pesate le parole? Quanto la ricerca di uno o una colpevole portano all’utilizzo di un linguaggio che è esso stesso violento?
Affrontando la questione in maniera trasversale, dai fatti cronaca a vicende personali, la puntata scava in diverse direzioni, alla ricerca di una nuova consapevolezza e anche, se possibile, di un nuovo modello dove non necessariamente le coscienze siano “schiave” della violenza, della paura.
Leggi le note dell’episodio: https://thesubmarine.it/2019/04/10/chiamando-eva-212/