Nel 1990 andò in onda uno spot del Ministero della Sanità che alcuni di voi ricorderanno bene, quello dell’alone viola. Ancora oggi online si leggono commenti entusiasti, che celebrano la sua supposta efficacia, quanto fosse ben fatto e quanta paura dell’AIDS avesse instillato. Ma chi ha pagato il prezzo di quella paura? E soprattutto: è spaventando le persone che se ne modificano i comportamenti? Quello che è certo è che in Italia l’alone viola è diventato il vero e proprio simbolo dello stigma nei confronti delle persone che vivono con HIV, un’ombra più che un alone, che ancora oggi nasconde alla società importanti scoperte come la rivoluzione di U=U.
Una coproduzione Emons Record e Anlaids
Si ringraziano Bruno Marchini, Margherita Errico, Luca Modesti, Andrea Gori e Laura per le interviste. Si ringraziano Elena Radonicich e Piero Bardash per le letture.
Grazie anche alla casa editrice nottetempo per gli estratti dal libro di Susan Sontag, Malattia come metafora e L’AIDS e le sue metafore, tradotto da Palo Dilonardo.
La prossima puntata sarà disponibile il 2 gennaio 2024