Il 26 settembre 2025 si è svolta a Roma, alla Domus Australia, una commemorazione del marchese Luigi Coda Nunziante di San Ferdinando, nato a Napoli il 20 settembre 1930, morto a Colognole il 7 luglio 2015. Se il nome di Luigi Coda Nunziante merita di essere ricordato è perché egli non rinchiuse la sua vita nella gabbia dell’egoismo, dell’unica ricerca dei propri interessi, ma, seguendo in questo l’esempio dei suoi antenati, si proiettò per così dire al di fuori di sé stesso, per servire idee e ideali di giustizia e di verità che trascendevano la sua persona. Lo fece come un uomo che visse tutta la sua vita in spirito di servizio, come un soldato.Luigi Coda Nunziante apparteneva per nascita e per educazione alla classe dei soldati, non solo perché in un periodo della sua vita fu un militare, seguendo la tradizione familiare, ma perché fu un combattente nell’anima, come lo è ogni spirito nobile. Entrò, nel 1948, nell’Accademia Navale di Livorno, uscendone nel novembre 1952 come Guardiamarina. Fu pilota militare di portaerei e, per vari anni, prestò servizio nei Gruppi Antisom di Catania e Napoli.Dopo il matrimonio con la contessa Gabriella Spalletti Trivelli lasciò la Marina con il grado di Capitano di Fregata, conservando il titolo di Comandante. Non abbandonò però la sua vocazione di soldato, ma la trasferì nella battaglia politica. Si apriva così una seconda fase della sua vita.Negli anni turbolenti della contestazione studentesca e del tentativo comunista di conquistare il potere, Luigi militò nel Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante, che lo volle alla guida della Segreteria Nazionale Amministrativa, ossia ad esserne il tesoriere: un incarico delicato e impegnativo, perché il partito era in gravi difficoltà economiche, a causa di una scissione interna. Il comandante sostenne la causa con generosità, anche personalmente.