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I due processi sul caso Attanasio – ai due funzionari Pam accusati di inadempienze nell’allestimento del viaggio (procura di Roma) e contro i cinque presunti esecutori (tribunale militare di Kinshasa) – si concludono rispettivamente con un non luogo a procedere e con cinque condanne all’ergastolo al termine di un processo pieno di incongruenze plateali. Quattro anni dopo l’agguato, quindi, in Italia non ci sono colpevoli, e quelli in Congo per molti sono capri espiatori. Su tutto pesa la mancata costituzione di parte civile dello stato italiano, più attivo a commemorare, come risulta evidente da un intervento del ministro Tajani, che a perseguire la verità.
I due processi sul caso Attanasio – ai due funzionari Pam accusati di inadempienze nell’allestimento del viaggio (procura di Roma) e contro i cinque presunti esecutori (tribunale militare di Kinshasa) – si concludono rispettivamente con un non luogo a procedere e con cinque condanne all’ergastolo al termine di un processo pieno di incongruenze plateali. Quattro anni dopo l’agguato, quindi, in Italia non ci sono colpevoli, e quelli in Congo per molti sono capri espiatori. Su tutto pesa la mancata costituzione di parte civile dello stato italiano, più attivo a commemorare, come risulta evidente da un intervento del ministro Tajani, che a perseguire la verità.