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Ogni storia che si rispetti ha un cattivo. Il cattivo di questa storia è il portiere polacco del Liverpool, Jerzy Dudek, il simbolo della sconfitta del Milan a Istanbul. Nei supplementari fa una parata miracolosa, che lui - cattolico e connazionale di Giovanni Paolo II, mancato circa due mesi prima della finale - attribuisce alla mano divina più che al suo avambraccio. Poi, durante i rigori, si cimenta in balletti beffardi sulla linea di porta e ne para due, determinanti per portare la coppa in Inghilterra.
By Danilo Cinti e Enrico BergiantiOgni storia che si rispetti ha un cattivo. Il cattivo di questa storia è il portiere polacco del Liverpool, Jerzy Dudek, il simbolo della sconfitta del Milan a Istanbul. Nei supplementari fa una parata miracolosa, che lui - cattolico e connazionale di Giovanni Paolo II, mancato circa due mesi prima della finale - attribuisce alla mano divina più che al suo avambraccio. Poi, durante i rigori, si cimenta in balletti beffardi sulla linea di porta e ne para due, determinanti per portare la coppa in Inghilterra.