Adolfo e Bruno Vigorelli sono due figure emblematiche della Resistenza partigiana in Ossola, la cui lotta e sacrificio hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della liberazione italiana. Entrambi nati a Milano, i fratelli Vigorelli si distinsero per il loro coraggio e il loro impegno nella lotta contro il regime fascista e l'occupazione nazista.Bruno Vigorelli nacque il 26 ottobre 1920 a Milano. Studente universitario e sottotenente di complemento, aveva una grande passione per gli studi e per la libertà. Quando l'Italia firmò l'armistizio con gli Alleati, la sua vita cambiò radicalmente. Insieme alla sua famiglia, Bruno si rifugiò in Svizzera per sfuggire alla persecuzione fascista. La famiglia, profondamente antifascista, si trovava già sotto sorveglianza da parte della polizia fascista.Dopo un periodo di esilio in Svizzera, Bruno e suo fratello Adolfo, rientrarono in Italia Il loro impegno nella lotta contro i nazi-fascisti si fece subito concreto, entrando a far parte della Resistenza nella zona dell'Ossola. Il 20 giugno 1944, durante uno scontro con i tedeschi, Bruno Vigorelli morì tragicamente, cercando di soccorrere un compagno ferito. La sua morte, a soli 23 anni, fu una grave perdita per la Resistenza e per la sua famiglia.Adolfo Vigorelli, come suo fratello Bruno, si distinse nella lotta contro il fascismo e per la Resistenza. Sebbene la morte di Bruno sia stata una tragedia che segnò profondamente la sua vita, Adolfo continuò la sua lotta partigiana.Il sacrificio dei fratelli Vigorelli, rimane un simbolo del coraggio di quei giovani che, pur essendo in prima linea nel conflitto, credevano fermamente in un'Italia libera dal fascismo e dalla dittatura. Oggi, la storia dei fratelli Vigorelli e del loro sacrificio è custodita nella lapide di via Ponzio a Milano. La loro dedizione alla causa della libertà e della giustizia, e la loro morte giovane, sono rimaste un monito per le generazioni future.