Uccidendo Aleksej, Putin ha ucciso metà di me, metà del mio cuore e metà della mia anima. Ma l'altra metà ce l'ho ancora e mi dice che non ho il diritto di arrendermi. Porterò avanti la causa di Alexei Navalny. Continuerò a lottareper il nostro Paese e vi invito a stare al mio fianco per condividere non solo l'infinito dolore che ci ha avvolto e che non ci abbandonerà. Vi chiedo di condividere con me la rabbia. Furia, rabbia, odio per coloro che hanno osatouccidere il nostro futuro. Mi rivolgo a voi con le parole di Alexei, in cui credo fermamente: non è un peccato fare poco - è peccato non fare nulla. È peccato lasciarsi intimidire. Combattete e non arrendetevi. Io non ho paura e voi non dovete avere paura di nulla".
Yulia Navalnaya