Enzo Mari si trova a Palazzo Marino (Milano) ed assiste ad una litigata tra il funzionario a capo del settore giardini ed il suo pari grado a capo della viabilità.

Immaginiamo i due che discutono e lui che disegna un cilindro che finisce a cupola. Al centro c’è un foro in cui inserire la chiave che i vigili possono utilizzare per spostarlo.

In un mondo in cui molti sarebbero stati tentati di capitalizzare il successo di uno schizzo quasi improvvisato lui ha scelto di mantenere la coerenza.

Di fronte alla diffusione indiscriminata dell’oggetto scrive: “…è qualcosa di cui non sono responsabile”

Dell’oggetto credo si sentisse responsabile ma certo non apprezzava la diffusione indiscriminata.

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