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De André propone la sua personalissima preghiera alla Madonna, che altro non è che un inno laico alla maternità.
Nel momento del parto, in cui il confine tra la gioia dello spirito e il dolore del corpo è labilissimo, Maria raggiunge il suo massimo splendore e divinità, in uno degli atti più umani che possano esistere.
In questo brano, De André stravolge completamente la prospettiva rispetto all’Ave Maria cristiana: io ti saluto, Maria, perché sei esattamente come le altre donne, che hai donato una nuova vita al mondo. La mia lode va a te, non perché sei la Madre di Dio, ma solo perché madre.
De André propone la sua personalissima preghiera alla Madonna, che altro non è che un inno laico alla maternità.
Nel momento del parto, in cui il confine tra la gioia dello spirito e il dolore del corpo è labilissimo, Maria raggiunge il suo massimo splendore e divinità, in uno degli atti più umani che possano esistere.
In questo brano, De André stravolge completamente la prospettiva rispetto all’Ave Maria cristiana: io ti saluto, Maria, perché sei esattamente come le altre donne, che hai donato una nuova vita al mondo. La mia lode va a te, non perché sei la Madre di Dio, ma solo perché madre.