È Giorgio Vasari stesso che scrive della casa da lui acquistata nel 1541 “principiata in Arezzo, con un sito per fare orti bellissimi nel borgo di San Vito, nella migliore aria della città”. E la casa è risultata poi essere un vero gioiello, da lui affrescata in tutte le stanze e successivamente dotata di ulteriori quadri, oltre a quelli che lui collezionò per tutta la vita, per rendere meglio l’idea del contesto artistico e culturale in cui visse. Quella del Vasari è una di quelle dimore dove si sente in ogni stanza lo spirito dell’uomo e dell’artista, dove ti immagini davvero di incontrarlo mentre sbuca da una porta o esce da una stanza. È il miracolo dell’arte. Un luogo veramente magico con la bellezza che spunta da ogni muro, da ogni quadro, da ogni porta e da ogni stanza. Inoltre, la casa, dal 1911 proprietà dello Stato italiano, è la sede dell’Archivio Vasariano, altro scrigno di cultura e di arte, di importanza fondamentale per lo studio e la ricerca sul Cinquecento e sul Rinascimento. Nell’archivio si trovano documenti di grande valore storico, dai ricordi dello stesso Vasari agli appunti relativi ai suoi lavori, dai documenti amministrativi relativi alla casa alla sua corrispondenza con personaggi illustri, tra cui da segnalare le diciassette lettere autografe di Michelangelo indirizzate ‘al caro amico Giorgio Vasari’.
©Editoriale Programma – Alessandra Artale