Martina Marchiò (Torino, 1991) si è laureata in Scienze Infermieristiche nel 2013 e nel febbraio del 2017 è partita per la prima missione con Medici Senza Frontiere, la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Da quel lontano giorno non si è più fermata, continuando a lavorare per questa ONG soprattutto nel continente africano (in Congo, Mozambico, Etiopia, Sud Sudan..), ma anche in Messico, Grecia e Bangladesh.
Ad aprile e maggio 2024 è stata a Gaza e successivamente ha scritto il libro “Brucia anche l’umanità. Diario di un’infermiera a Gaza” con Infinito Edizioni.
È tornata a Gaza City con Medici Senza Frontiere tra aprile e giugno 2025.
Il 29 settembre 2025 in diretta streaming sui canali Frasivolanti, Martina ha raccontato alcuni aspetti dei suoi viaggi, del suo lavoro di infermiera, della sua esperienza umana.
Partendo da un focus preciso sulla sua missione a Gaza, abbiamo cercato insieme di mettere in primo piano tre livelli di racconto:
- Professionale, il lavoro concreto di infermiera in zone di crisi
- Umano, con emozioni e fragilità annesse
- Universale, ciò che la sua esperienza dice a tutti noi e soprattutto a chi vive lontano dai conflitti
In particolare, abbiamo esplorato:
Senso della missione - cosa la spinge a continuare nonostante la fatica e i rischi;
Realtà spesso invisibili - come si vive quotidianamente in contesti di guerra e di emergenza umanitaria;
Dimensione della cura - cosa significa essere infermiera in quei luoghi, al di là del ruolo sanitario e di cura che pure è fondamentale;
Rapporto con la sofferenza (propria e altrui) - come si fa a non esserne travolti e come la si elabora;
Ritorno a casa - distanza tra i luoghi di conflitto e la nostra “normalità”;
Ruolo della scrittura - scrivere un libro come forma di testimonianza e come atto politico e umano;
Sguardo sul futuro - cosa spera di cambiare, dentro di sé e nel mondo.
Nel libro “Brucia anche l’umanità: Diario di un’infermiera a Gaza” Martina Marchiò racconta il suo ritorno a Gaza nell'aprile del 2024, sei mesi dopo l'inizio dell'escalation del conflitto.
La Striscia è ormai una terra devastata: le esplosioni sono continue, le pareti tremano, non c’è uno spazio sicuro dove rifugiarsi e il dolore della popolazione è palpabile.
Martina, in qualità di infermiera di Medici Senza Frontiere, registra il quotidiano della crisi, mescolando l'angoscia con atti di cura, resistenza e umanità. Il suo resoconto non è solo una testimonianza, ma un racconto intimo fatto di momenti estremi in cui si misurano sofferenza, speranza, dolore.
Attraverso le sue pagine emergono le storie delle vittime, delle persone che hanno perso tutto ma continuano a lottare, e il coraggio di chi opera sul campo consapevole del rischio.
Il libro vuole scuotere la coscienza, spingere chi legge oltre il silenzio, ricordare che a volte raccontare e sapere possono salvare vite.
Quella di Martina è anche una testimonianza che mette in luce il pericolo a cui sono esposti gli operatori umanitari in zone di guerra e la tensione costante fra il silenzio (il non voler vedere, l’indifferenza) e la necessità di alzare la voce.
Durante il dialogo abbiamo cercato di cogliere il più possibile questi aspetti, provando a suscitare una riflessione che possa andare anche oltre l'intervista.