La settimana appena conclusa si era aperta con entusiasmo sui mercati 🙂: la distensione sui dazi annunciata da Washington 🇺🇸, unita ai buoni risultati delle big bank americane 🏦 e ai toni accomodanti di Powell, aveva sostenuto l’S&P 500 verso nuovi massimi 📈.
Tuttavia, l’ottimismo si è presto ridimensionato ⚠️. A pesare sono state le notizie negative dal comparto bancario regionale: Zions Bancorp e Western Alliance hanno riportato perdite su prestiti problematici, alimentando i timori di nuovi rischi creditizi, come anticipato da Jamie Dimon di JPMorgan. L’indice delle banche regionali è sceso di oltre il 6% 📉, trascinando anche i grandi istituti.
Nonostante ciò, non emergono al momento segnali di rischio sistemico 🛡️, ma la Fed sta indagando su potenziali frodi nel credito auto subprime 🔍. L’S&P 500 si è avvicinato alla media mobile a 50 giorni 📊, un livello tecnico chiave per gli operatori.
Sul fronte macro, la Global Fund Manager Survey di Bank of America 📋 mostra un sentiment fortemente rialzista 🐂: la componente azionaria nei portafogli è ai massimi da otto mesi, mentre la liquidità è scesa al 3,8% ⬇️.
Tuttavia, il 60% dei gestori considera le azioni sopravvalutate e il 54% ritiene il tema AI in bolla 🤖🎈.
In sintesi, il mercato resta solido ma fragile: ottimismo e vulnerabilità convivono. Una correzione, in questo contesto, non sarebbe un segnale di debolezza, bensì un fisiologico riequilibrio 🔄 all’interno di un ciclo rialzista ancora intatto ✅.
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