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"Nel 1974 comparve per la prima volta il termine ecofemminismo in un saggio intitolato Le féminisme ou la mort. L’Autrice, Françoise d’Eaubonne, sosteneva che nelle società patriarcali esiste un parallelo tra il dominio dell’uomo sulla Natura e quello sulla donna. Da allora l’ecofemminismo si è posto l’obiettivo di realizzare il cambiamento necessario per riconciliare le società umane con la Natura, contrastando la visione antropocentrica maschile che porta, inevitabilmente, alla sua distruzione. La Prof.ssa Silvana Galassi ci parla di come anche le modalità con cui alcune ricercatrici e divulgatrici scientifiche hanno affrontato le problematiche ambientali sono da considerare in linea col pensiero ecofemminista e alternative a quelle utilizzate dai loro contemporanei. Con gli esempi presentati, appartenenti sia al panorama internazionale che a quello nazionale, ha messo in evidenza cosa avevano in comune queste importanti figure femminili del passato e quanto questi esempi possano essere di stimolo per le ricercatrici di oggi."
"Nel 1974 comparve per la prima volta il termine ecofemminismo in un saggio intitolato Le féminisme ou la mort. L’Autrice, Françoise d’Eaubonne, sosteneva che nelle società patriarcali esiste un parallelo tra il dominio dell’uomo sulla Natura e quello sulla donna. Da allora l’ecofemminismo si è posto l’obiettivo di realizzare il cambiamento necessario per riconciliare le società umane con la Natura, contrastando la visione antropocentrica maschile che porta, inevitabilmente, alla sua distruzione. La Prof.ssa Silvana Galassi ci parla di come anche le modalità con cui alcune ricercatrici e divulgatrici scientifiche hanno affrontato le problematiche ambientali sono da considerare in linea col pensiero ecofemminista e alternative a quelle utilizzate dai loro contemporanei. Con gli esempi presentati, appartenenti sia al panorama internazionale che a quello nazionale, ha messo in evidenza cosa avevano in comune queste importanti figure femminili del passato e quanto questi esempi possano essere di stimolo per le ricercatrici di oggi."