Al termine della prima stagione di Death Cafè non potevamo non affrontare il tema dell’ultimo viaggio. Cosa ci attende lo immaginiamo con la fede o con la fantasia come fa Antonio Ornano, attore e comico che intravede nella morte la possibilità di realizzare il suo sogno di diventare una rockstar. E poi c’è chi ha avuto delle anteprime, chi ha visto davvero quella luce bianca anche se non era il suo momento.
Il professor Franco Henriquet, pioniere della terapia del dolore e fondatore dell’associazione Gigi Ghirotti, ci suggerisce quali parole usare con i malati terminali e ci racconta di alcuni casi di premorte.

DEATH CAFÉ
Un podcast ideato e condotto da Marina Minetti

Realizzazione di MONDADORI STUDIOS
A cura di Miriam Spinnato, Michele Dalai, Danilo Di Termini
Coordinamento editoriale di Elena Marinelli
Progetto grafico di Francesco Poroli
Musiche di Paolo D’Errico
Registrazione e post produzione SuperSound Milano

Non risparmiarsi nella vita e risparmiare, questo è un suggerimento che si dovrebbe prendere in considerazione più spesso. Il primo motivo è perché non sappiamo mai quando termina il tempo a nostra disposizione e poi perché morire costa. E costa parecchio.

Di questo se ne parla al Death Cafè con Paolo Milone, autore di “L’arte di legare le persone” e “Astenersi principianti” e Natalia Pazzaglia, fondatrice di Lasae una piattaforma che orienta e informa sulle questioni pratiche e concrete che la morte di una persona si porta con sé.

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“Filosofare è imparare a morire” affermava Montaigne e quindi perché non invitare al Death Cafè chi conosce bene la materia?
Ilaria Gaspari, filosofa e autrice del libro “Vita segreta delle emozioni” ci aiuta a parlare di emozioni, a raccontare sentimenti a volte difficili da ammettere. Come il dolore per la dipartita dei nostri compagni quattro zampe. Cosa fare e come onorare in eterno la nostra relazione speciale con gli animali è il tema che affrontiamo con Diana Letizia, giornalista e scrittrice e direttrice di kodami.it magazine dedicato alla relazione tra uomini e animali.

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Quello di trovare le risposte alle domande più bizzarre sulla morte è il modo migliore per depotenziarla? A metterci in crisi ci pensa Gio Evan. Ospite del Death Cafè di Marina Minetti il poeta, cantautore e performer con il suo volume “Il piccolo libro delle grandi domande” ci chiede: “E se la risposta che stiamo cercando avesse bisogno di una nuova domanda?"
Mentre tentiamo di riformulare le domande Pietro Luigi Rinaldi ex pilota e oggi Training Manager presso il simulatore di volo Dastyflysim ci prende per mano e ci accompagna tra le nuvole, condivide tutte le procedure di emergenza e ci fa ascoltare tutti quei rumori strani che ogni volta ci fanno sobbalzare.

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A volte, nei momenti più bui, lo spirito di sopravvivenza si manifesta attraverso una stravagante frivolezza.
In quei casi è ancora più necessario poter contare sulla compagnia di persone che hanno familiarità con il dolore e la comicità. Per questo motivo al bancone del Death Cafè troviamo Giorgia Goldini, attrice comica, ansiosa e appassionata di malinconia con le idee molto chiare sulla ricrescita. Toccherà poi a una professionista come Irene Rebecca Mele assecondare i nostri ultimi frivoli desideri. Ex make up artist, oggi Irene è una ricercata tanatoesteta che ama raccontare la sua scelta di passare dai set agli obitori.

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Ospite del Death Cafè è Matteo B. Bianchi, lo scrittore che con “La vita di chi resta” ha raccontato il dramma dei sopravvissuti, ovvero i familiari e gli amici di un suicida. Un lutto difficile da elaborare, dove la morte impregna di dolore non solo il cuore ma tutti i sensi, anche l’olfatto.
A rispondere alla domanda del primo episodio, che odore ha la morte, Giuseppe Cattolico, fondatore e presidente del gruppo Rainbow, divisione Scene Crime Cleaners. Sì, avete letto bene, colui che si occupa di pulire le scene del crimine.

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Se la paura di volare si combatte con una maggiore conoscenza del funzionamento degli aerei, perché non dovrebbe essere così anche per la paura di morire?

Death café nasce con l'esigenza della sua host, Marina Minetti, di trovare le parole giuste per parlare della morte, partendo dal suo diario intimo, quello di una conduttrice radiofonica, per condividere l'urgenza di parlare di questo argomento in modo più diretto, senza rinunicare alla leggerezza.

Proprio come nei Death Cafe in cui gli avventori discutono sul tema della morte, così in questo podcast Marina Minetti dà voce a 6 domande più bizzarre sul tema e per trovare le risposte grazie al supporto di esperti e illustri personaggi, come scrittori e attori.

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