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DEMETER di Ana Juan (focus)


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vedi libro: https://www.libri.it/demeter

Ana Juan propone al lettore un’avventura  gotica, un viaggio nell’inquietante che inizia con alcune pagine nere  carbone. Le interpretazioni date, nel corso dei secoli, a Dracula di  Bram Stoker sono innumerevoli. Ma partiamo dai fatti: mentre il giovane  notaio inglese, Jonathan Harker, si reca in Romania per affari, in  Inghilterra la sua fidanzata Mina Murray è ospite della bella e frivola  amica Lucy Westenra. Le due donne si recano in vacanza a Whitby dove, in  una notte di tempesta, approda un brigantino proveniente da Varna.  Sulla nave non c’è nessuno, fatta eccezione per il cadavere del capitano  legato alla ruota del timone. Il giornale di bordo rivela la sinistra  presenza di un mostro che ha assassinato l’intero equipaggio. Queste  vicende, note ai più grazie al cinema e alla letteratura, proseguono tra  oscuri presagi e macabri colpi di scena, ma è su di esse che Ana Juan  ha scelto di soffermarsi: Demeter è il nome della nave fatale che  trasporta il vampiro dalla Romania all’Inghilterra in cerca della sua  amata.

E Dracula è il vampiro per antonomasia, un personaggio complesso che,  nelle pagine di Stoker, sfugge a un’analisi esauriente. E se il romanzo  vittoriano mira a dimostrare la superiorità della congregazione umana,  unita contro l’ignoto e guidata dal lume della scienza, non si può  negare la sua forte componente eversiva: il vampiro, alla fine, è  annientato, e Lucy, la ragazza che non sa resistere alla seduzione del  male, viene punita, ma per noi moderni sono loro le figure più  affascinanti del libro. Anche Ana Juan subisce il fascino oscuro del  conte e lo raffigura in molteplici modi nel suo tipico stile  illustrativo: un nemico di forma cangiante che diventa spettro,  scheletro, demone, insetto, ragno, ombra, bestia feroce, ma soprattutto  sguardo, occhi che fissano Mina, che sorvegliano il capitano e  perseguitano i marinai come l’osservatore. Con riferimento ad alcune  delle sue opere, Ana Juan ha dichiarato: “L’oscurità è fatta dalla luce,  non dalla sua assenza. L’oscurità è il mistero che risveglia la tua  fantasia. Ad ogni modo … collegherei il mio lavoro al romanticismo e a  pittori e scrittori come Shelley e Byron. L’atmosfera delle loro storie,  l’illimitato amore che dura anche dopo la morte, tempeste spaventose,  fantasmi e anime perdute”. Ecco descritto in poche righe l’intero  universo di Demeter. L’oscurità è tutta nel nero del carboncino, della  matita e dell’acquerello che intride la pagina e da cui emergono a  stento le figure spettrali. Tutto è nero come la notte e la tempesta,  con la sola eccezione di una scia insanguinata che collega Varna a  Whitby sulla cartina in apertura e chiusura del volume. Tutto è  oscurità, tutto è tenebra e non c’è nessuna luce di speranza per le  anime perdute del Demeter. Il diario di bordo scritto dal capitano della  nave costituisce il filo narrativo che raccoglie, con il passare dei  giorni, il disagio dell’equipaggio, l’avvistamento di ombre inquietanti e  la sequela di sparizioni, fino al tragico epilogo, narrato non più dal  capitano ma attraverso l’elaborazione grafica di alcune pagine di  quotidiani dell’epoca: alcuni estratti del Dailygraph annunciano il  naufragio del Demeter sulle coste di Whitby, accanto ad altre notizie  come la guerra tra inglesi e Zulu in Africa. In questo l’illustratrice  resta fedele alla struttura tipicamente vittoriana del romanzo che  alterna stralci di diario, lettere e articoli di giornale. Accanto alla  trama che conduce il lettore attraverso le pagine del libro, la chiave  del lavoro di Ana Juan sta nella magnificenza de

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