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In questo dodicesimo episodio affronto uno dei pregiudizi più radicati nella critica letteraria: l'idea che il fantasy sia narrativa di bassa qualità, "facile" perché "tutto è possibile". Spiego perché questa visione è profondamente sbagliata e come il fantasy richieda invece un rigore particolare nella costruzione di mondi coerenti.
Esploreremo come tutte le narrative siano di genere (compreso il realismo), come le convenzioni funzionino da sfida creativa piuttosto che da limite, e come il metodo McKee possa trasformare i cliché in originalità. Analizzeremo esempi da Tolkien al fantasy contemporaneo, mostrando come la profondità dei personaggi e la ricerca personale dell'autore siano fondamentali.
Una difesa appassionata ma ragionata di un genere che, quando preso sul serio, può esplorare l'esperienza umana con una ricchezza simbolica unica, attingendo alle nostre paure, sogni e aspirazioni più profonde.
By Fabrizio ValenzaIn questo dodicesimo episodio affronto uno dei pregiudizi più radicati nella critica letteraria: l'idea che il fantasy sia narrativa di bassa qualità, "facile" perché "tutto è possibile". Spiego perché questa visione è profondamente sbagliata e come il fantasy richieda invece un rigore particolare nella costruzione di mondi coerenti.
Esploreremo come tutte le narrative siano di genere (compreso il realismo), come le convenzioni funzionino da sfida creativa piuttosto che da limite, e come il metodo McKee possa trasformare i cliché in originalità. Analizzeremo esempi da Tolkien al fantasy contemporaneo, mostrando come la profondità dei personaggi e la ricerca personale dell'autore siano fondamentali.
Una difesa appassionata ma ragionata di un genere che, quando preso sul serio, può esplorare l'esperienza umana con una ricchezza simbolica unica, attingendo alle nostre paure, sogni e aspirazioni più profonde.