Gli ippocastani sono il simbolo di Kyiv e con l'approssimarsi dell'estate appaiono ancora più rigogliosi e ospitali, capaci come sono di ombreggiare i vialoni della capitale. Questa città all'alba si presenta sempre con una parvenza di normale quotidianità, almeno finché non svela agli occhi attenti di chi la frequenta le ferite di questa guerra feroce e insensata. Una guerra che, invece, non si fa fatica a percepire nei suoi sobborghi, là dove le truppe russe hanno portato distruzione e violenze gratuite. In questi luoghi il secondo inverno di guerra ha rappresentato una sfida mortale per tutti quegli ucraini che hanno deciso di presidiare i villaggi e le campagne. Se ce l'hanno fatta è stato anche grazie ai progetti che le organizzazioni della cooperazione internazionale hanno saputo realizzare facendo rete con le realtà della società civile locale. Tante piccole gocce che hanno saputo farsi mare.