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Oltre la metà della popolazione mondiale vive in aree urbane, nonostante queste rappresentino meno del 2 per cento della superficie terrestre occupabile. Uno squilibrio che porta con sé numerose contraddizioni. Nelle città, infatti, convivono super efficienza e spreco, le città dipendono quasi integralmente da risorse che non sono prodotte in loco, e sono tra i luoghi più suscettibili ai cambiamenti climatici. Non ultimo, la città è spesso pensata in antitesi alla natura. Le nuove esigenze ambientali e climatiche richiedono però di cambiare i paradigmi che regolano il nostro rapporto con la città, serve un nuovo punto di vista e una nuova filosofia degli spazi urbani. Stefano Mancuso ne parla con Mario Cucinella, architetto italiano di fama internazionale.
Oltre la metà della popolazione mondiale vive in aree urbane, nonostante queste rappresentino meno del 2 per cento della superficie terrestre occupabile. Uno squilibrio che porta con sé numerose contraddizioni. Nelle città, infatti, convivono super efficienza e spreco, le città dipendono quasi integralmente da risorse che non sono prodotte in loco, e sono tra i luoghi più suscettibili ai cambiamenti climatici. Non ultimo, la città è spesso pensata in antitesi alla natura. Le nuove esigenze ambientali e climatiche richiedono però di cambiare i paradigmi che regolano il nostro rapporto con la città, serve un nuovo punto di vista e una nuova filosofia degli spazi urbani. Stefano Mancuso ne parla con Mario Cucinella, architetto italiano di fama internazionale.