Dopo l'esordio con Roald Dahl di Fantastic Mr. Fox, nel 2009 in quella che molti avevano preso come una parentesi di Wes Anderson "L'isola dei cani" non è altro che il naturale proseguimento di quell’esperienza. Un tassello perfettamente coerente all'interno della sua filmografia, che pur cambiando genere e 'mezzo', con l'animazione, mantiene uno stile coerente e immediatamente riconoscibile. Quella che ci ha proposto il regista nel 2018 è una favola contemporanea: la storia di un bambino disposto a tutto pur di ritrovare il suo cane, Spots, esiliato sull'Isola dei Cani.