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Nel 1927, Helen Kane è una celebrità: è uno dei volti dell’età del jazz, voce da usignolo e sorriso ammiccante, madre del famosissimo “boop-boop-a-doop”. Kane resta la reginetta del charleston fino all’arrivo di Betty Boop, che in un attimo le ruba la scena: da quel momento, e per sempre, sarà lei la vamp degli anni ruggenti.
Ma Betty non è che la caricatura di Helen. L’attrice fa causa a Max Fleischer, creatore del suo alter ego animato, per aver sfruttato illegalmente la sua immagine. E non è l’unica ad osservare le mosse del produttore: l’America conservatrice della Grande Depressione trova il personaggio di Betty Boop troppo osé per la televisione.
Così, mentre un tribunale nega ad Helen Kane i diritti sul proprio mito, la censura nega per sempre a Betty Boop un futuro sullo schermo.
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By Sky ArteNel 1927, Helen Kane è una celebrità: è uno dei volti dell’età del jazz, voce da usignolo e sorriso ammiccante, madre del famosissimo “boop-boop-a-doop”. Kane resta la reginetta del charleston fino all’arrivo di Betty Boop, che in un attimo le ruba la scena: da quel momento, e per sempre, sarà lei la vamp degli anni ruggenti.
Ma Betty non è che la caricatura di Helen. L’attrice fa causa a Max Fleischer, creatore del suo alter ego animato, per aver sfruttato illegalmente la sua immagine. E non è l’unica ad osservare le mosse del produttore: l’America conservatrice della Grande Depressione trova il personaggio di Betty Boop troppo osé per la televisione.
Così, mentre un tribunale nega ad Helen Kane i diritti sul proprio mito, la censura nega per sempre a Betty Boop un futuro sullo schermo.
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