Ciao, mi chiamo Ettore Tibaldi, sono nato a Bornasco il 19 dicembre 1887, mi sono laureato in medicina nel 1913 e mi sono impegnato sin da giovane nelle battaglie politiche.
Militante del Partito Socialista Italiano dal 1907, nel 1913 sono stato processato per vilipendio della monarchia perché dissi in pubblico “Viva la Repubblica!”. Le mie posizioni socialiste mi hanno portato a scontrarmi con il nascente fascismo e, a causa delle mie opinioni antifasciste, sono stato licenziato dall’Università di Pavia, dove ero diventato docente. Trovai lavoro a Domodossola, dopo che la mia carriera universitaria e medica era stata ostacolata dal regime.
Mi sono distinto come uno dei leader della Resistenza in Ossola e come uno degli organizzatori delle prime formazioni partigiane.
Successivamente mi sono rifugiato in Svizzera, ma sono tornato in Italia nel settembre 1944, durante i “quaranta giorni” della Repubblica dell'Ossola, un'esperienza di governo partigiano che durò dal 9 settembre al 19 ottobre dello stesso anno e della quale fui presidente della Giunta provvisoria di Governo.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in seguito alla Liberazione, sono stato reintegrato nel mio ruolo di docente universitario e nel 1948 sono diventato sindaco di Domodossola, città della quale sono rimasto a lungo una figura di riferimento. Sono stato eletto nel Senato della Repubblica dal 1953 al 1968. La mia famiglia, di tradizione democratica, ha giocato un ruolo importante nell’impegno politico e nella lotta per la libertà.
La mia vita personale e professionale è stata segnata da un forte senso del dovere, dal desiderio di giustizia sociale e da un impegno incondizionato nella lotta contro ogni forma di oppressione.
Purtroppo sono morto a Certosa di Pavia il 24 settembre 1968, ma il mio impegno politico e civile è rimasto un esempio per le generazioni successive. La mia figura è oggi ricordata non solo per il mio ruolo nella Resistenza, ma anche per il mio contributo alla medicina, alla politica e alla costruzione di una società più giusta e democratica.