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F1 Russia 2020 | Vince BOTTAS, Hamilton penalizzato. Leclerc sesto


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Doveva essere il giorno della grande festa di Lewis Hamilton, ma a vincere il Gran Premio di Russia 2020 di Formula 1 a Sochi è stata sì una Mercedes, ma quella del gregario Valtteri Bottas. Hamilton si è complicato notevolmente l’esistenza commettendo due infrazioni prima dell’inizio della gara. La conseguente penalità di dieci secondi, scontata nel corso della sua sosta, lo ha condannato ad una discesa negli inferi, e l’inglese ha provato sì a risalire la china, ma non è andato oltre la terza posizione, alle spalle di Max Verstappen, della Red Bull.

Bottas in Russia ha interpretato alla perfezione la parte di Hamilton, gestendo una gara che non avrebbe potuto, né dovuto, perdere. Hamilton, invece, si è sgonfiato dopo gli errori, bizzarri per un pilota della sua esperienza e decisamente controproducenti nell’economia di una gara così importante per lui. Ma anche i campioni a volte commettono errori da principianti. La Ferrari torna a punti con Charles Leclerc, sesto alle spalle di Sergio Perez, della Racing Point, e Daniel Ricciardo, della Renault, ma non con Sebastian Vettel, solo tredicesimo.

La tensione è salita alle stelle già prima della partenza per Hamilton, finito sotto investigazione a meno di mezz’ora dal via per aver effettuato una prova di partenza fuori dall'area designata. Una leggerezza che non ci si aspetterebbe da un pilota con l’esperienza di Hamilton, ma che non ha inficiato sulla posizione di partenza dell’inglese, scattato regolarmente dalla prima casella dello schieramento. E Hamilton si è preso subito la testa della corsa, senza essere disturbato da Verstappen, che ha pattinato in partenza ed è stato passato da Bottas, che ha poi cercato pure di passare Hamilton, senza riuscirvi.

Poi, il caos: Verstappen è finito lungo, ma è comunque rimasto in terza posizione. Più indietro, Leclerc è stato protagonista di un contatto con Stroll. Ad avere la peggio è stato il canadese, che, dopo il contatto tra la sua posteriore destra e l’anteriore del monegasco, è finito in testacoda ed è impattato contro le barriere. È andata male pure a Sainz, che è impattato contro le barriere in curva 2 dopo essere finito lungo. Verstappen ce l’ha fatta a fare la serpentina, forte di una traiettoria migliore. Sainz l’ha pagata grossa, invece. Ma l’incidente dello spagnolo ha avuto conseguenze anche per Norris, che è passato sopra ai detriti lasciati dal compagno di squadra.

Ma Hamilton, in preda alla furia agonistica più cieca, ha chiesto di restare in pista. E ha suggellato la sua richiesta siglando il giro più veloce in gara. Non una, ma due volte. Più indietro, Ricciardo, dopo aver subito un sorpasso da parte di Perez, ha inaugurato i pit stop dei piloti di testa montando le gomme hard. Ma per Hamilton era tempo di una discesa negli inferi: l’inglese, al termine del giro numero 16, è rientrato ai box per montare le medie e scontare la penalità che gli era stata comminata. Hamilton si è ritrovato così alle spalle di Vettel, in undicesima posizione, diventata subito decima dopo la sosta di Grosjean.

Hamilton ha ben presto passato Vettel per la settima posizione, dopo aver approfittato delle soste altrui per guadagnare ulteriore terreno. La sosta di Perez, rientrato alle spalle di Hamilton dopo il pit stop per montare le bianche, ha fatto guadagnare un’altra posizione all’inglese. Questo mentre Bottas faceva segnare giri più veloci. E in questa fase di gara la gomma hard nuova si è dimostrata meno performante della media usata, per la disperazione di Hamilton. Di questo ha approfittato pure Leclerc, terzo dopo le soste altrui.

Al termine del giro numero 25, Verstappen ha montato le bianche e si è ritrovato alle spalle di Kvyat, l’idolo di casa ben presto sorpassato. Non prima che Bottas effettuasse la sua sosta. E il finlandese ha recitato la parte di Hamilton, rientrando agevolmente al comando dopo aver montato le bianche. Nella tornata successiva, è stata la volta di Leclerc, rientrato in settima posizione dopo aver montato le bianche. Hamilton è rientrato in zona podio dopo la sosta di Kvyat.

Ma da lì non si è mosso, perché non solo non ha tenuto il ritmo di Bottas, ma nemmeno quello di Verstappen. A dieci giri dal termine, Hamilton ha alzato il ritmo. C’è stato spazio per un breve regime di Virtual Safety Car per eliminare i dissuasori divelti da Grosjean in curva 2. Troppo breve, la neutralizzazione, per cambiare qualcosa nelle posizioni di testa, che sono rimaste invariate fino alla bandiera a scacchi. E la festa per Hamilton è quantomeno rimandata al weekend di gara in Germania, a casa della sua Mercedes.
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