La settimana si è aperta con la decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base 📉, portandoli al 4,00-4,25%. È il primo taglio dal dicembre scorso 🗓️ e segna un passaggio importante nella politica monetaria statunitense 🇺🇸. La reazione dei mercati è stata contenuta ma sufficiente a spingere gli indici azionari su nuovi massimi storici 📈.
Il focus si è però spostato sui dot plot 📊, che hanno mostrato una forte dispersione di vedute tra i membri del FOMC: alcuni vedono ulteriori tagli, altri nessuna mossa, mentre Stephen Miran ha addirittura votato per un taglio da 50 punti base ⚖️. La posizione di Miran riflette una Fed sempre più politicizzata 🏛️, con rischi di interferenze crescenti.
Powell ha ribadito che le prossime mosse saranno data-dependent 📅, ma ha riconosciuto segnali di rallentamento del mercato del lavoro 🏢 e pressioni inflazionistiche ancora presenti 🔥. Il Treasury decennale resta sopra il 4% 💵, segnalando scetticismo su un ciclo di easing duraturo.
Intanto, il Russell 2000 beneficia del contesto con nuove attese di flussi verso le small cap 🚀, spinte anche dall’ondata di investimenti in AI 🤖 e infrastrutture digitali 💻.
In primo piano Nvidia, che investirà 5 miliardi in Intel per lo sviluppo congiunto di data center AI 💡. L’annuncio ha spinto Intel a un +30% 📈. Microsoft ha confermato un nuovo investimento da 4 miliardi in Wisconsin per data center AI 🏗️.
Sul fronte macro, le vendite al dettaglio crescono oltre le attese 🛍️ e il PIL Q3 è stato rivisto al rialzo 📊. Il sentiment degli investitori migliora 🙂, ma le valutazioni elevate dell’S&P 500 📈 e i rischi legati all’inflazione 🔥 impongono cautela ⚠️.
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