Nel 1954, mentre il mondo guardava verso le stelle sognando la conquista dello spazio, Leo Fender e il suo team inseguivano un’altra frontiera: creare la chitarra elettrica perfetta. In questo episodio vi racconto la corsa visionaria che portò alla nascita della Stratocaster, tra intuizioni geniali, esigenze dei musicisti e rivoluzioni di design. Un viaggio nella mente dei pionieri che cambiarono per sempre il volto della musica.

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Nel 1952, in un resort nella Delaware Water Gap in Pennsylvania, venne firmato un contratto di collaborazione di 5 anni fra Gibson e Les Paul. La prima pietra sul più importante progetto di chitarra signature model della storia era stata poggiata...

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1949. Leo Fender, riparando una chitarra, si rese conto di come avrebbe potuto renderla più suonabile e più performante in termini di volume e timbro...

Nel 1938 aprì a Fullerton il Fender Radio Service, un negozio che vendeva e riparava radio. Fu una delle tante, geniali intuizioni di Leo. La radio era la fonte di intrattenimento per eccellenza e per via delle ristrettezze economiche alle quali ogni americano doveva far fronte, era l’unica cosa che potesse garantire un po’
di svago senza dover sborsare denaro...

Lester Polsfuss si chiuse nel suo studio di registrazione con la promessa di uscirne solo quando avesse creato qualcosa che lasciasse tutti a bocca aperta.
Il risultato fu Lover, un elettrizzante affresco chitarristico condito da suoni all’avanguardia e idee assolutamente mai sentite prima; eco, modifiche sul pitch delle note, ottenuto aumentando la velocità del nastro, sovraincisioni di tracce differenti...Lester fece letteralmente cantare The Log e Clunker dando vita a qualcosa di incredibile.

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La notte di Halloween del 1932 Gage Brewer, un chitarrista del Kansas,
decise di sfoggiare il suo nuovo acquisto. Presentò la serata come
un’occasione unica per assistere a qualcosa di
incredibile e strabiliante. Una chitarra come connubio di
tecnica umana e perfezione tecnologica, uno strumento
capace di sfruttare l’elettricità per far sentire la sua
potente voce!

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Con la sua estensione di quattro ottave e le sue possibilità armoniche e melodiche, la chitarra potrebbe avere un ruolo di spicco all’interno degli ensamble... ma c’è un problema e anche bello grosso: ha un volume limitato e questo le impedisce di primeggiare!

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