📈 I mercati globali tentano un rimbalzo dopo una settimana di vendite diffuse, sostenuti dalle speranze di un accordo per chiudere il più lungo shutdown governativo nella storia americana, arrivato al 40° giorno 🇺🇸. La fine dello stallo ridurrebbe l’incertezza sui dati macro 📊 e sulle prossime mosse della Federal Reserve, anche se il sentiment resta fragile dopo la correzione dei titoli tecnologici e AI 🤖.
💼 Sul fronte del lavoro, i dati offrono segnali contrastanti: il report ADP mostra +42 mila nuovi posti nel privato, ma il Challenger Report segnala 153 mila licenziamenti a ottobre ⚠️ — il picco dal 2003. Il mercato resta quindi “a due facce”: resiliente in superficie 💪 ma con crepe crescenti nei settori tech e logistica 🚚, dove automazione e tagli ai costi riducono l’occupazione.
🏦 La probabilità di un taglio dei tassi a dicembre è scesa al 65%, mentre la Corte Suprema valuta la costituzionalità dei dazi di Trump 💣 — un tema potenzialmente esplosivo per rendimenti e debito pubblico.
🤖 Intanto, l’euforia sull’intelligenza artificiale mostra i primi segni di raffreddamento: 400 miliardi di dollari di investimenti a fronte di soli 30 miliardi di ricavi sollevano dubbi sulla sostenibilità 💸. OpenAI e Nvidia restano centrali, ma sempre più esposte al rischio di eccesso di leva ⚡ e dipendenza dal capitale pubblico.
📉 Il mercato ora distingue tra hype e valore reale: multipli ancora elevati, ampiezza dell’S&P 500 in calo. 🧭 Inizia una fase di maggiore selettività: la disciplina conta più dell’entusiasmo. L’AI non è una delusione, ma nemmeno una scorciatoia.
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