Capocannoniere dell’ultimo europeo, campione di Germania col Bayer Leverkusen, flop alla Roma e talento alla Samp. La strana parabola di una punta che avrebbe potuto fare il modello.

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Un passato da commesso, un’infanzia su un’isola, una storia d’amore a Marsiglia. Dimitri Payet è stato il fantasista della Francia che sfiorò il titolo nel 2016 e poi perse tutto. Un giocatore sottovalutato. Una storia di vita.

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Euro 2012 è stato il torneo di Mario Balotelli. Quello che più di tutti lo descrive. Una doppietta indimenticabile alla Germania in semifinale e un gol con polemica contro l'Irlanda. Le critiche e gli elogi. Gli applausi e le lacrime in finale. Tutto Mario in appena un mese. 

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Un brasiliano campione d'Europa con la Spagna nel 2008. Un ex fattorino diventato bandiera a Vila-Real, la città della ceramica. Un regista silenzioso che ha dato inizio a un ciclo e poi è stato messo da parte. Semplicemente Marcos Senna, il metronomo di Luis Aragones.

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Un dito sulla bocca diventato icona. Il numero 10 che ha fatto la storia della Russia e di un Europeo indimenticabile. Andrey Arshavin è stato il volto di Guus Hiddink a Euro 2008. Il miglior giocatore di una nazionale destinata a uscire ai gironi, ma traghettata fino in semifinale da un campione di dama mancato. 

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Dici Grecia e pensi all’impresa. Vent’anni fa la nazionale di Otto Rehhagel salì sull’Olimpo del pallone battendo il Portogallo grazie a un gol di Charisteas, la punta spigolosa capace di pungere sempre di testa. La storia di un attaccante normale diventato eccezionale… solamente per un mese. 

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A distanza di 24 anni l'impressione è sempre la stessa: gli olandesi non avrebbero segnato mai. Euro 2000 è il torneo di Toldo e di quell'Italia-Olanda giocato ad Amsterdam sotto il muro arancione olandese. È il viaggio di un adolescente che chiese un autografo a Zoff in un hotel di Padova mentre lavorava come cameriere. Senza sapere che anni dopo lo avrebbe fatto gioire.

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Euro 1996 è il torneo da sogno della Repubblica Ceca di Poborsky, il biondino dai capelli al vento che gelò il Portogallo con un lob iconico e impossibile. Una cartolina da Ceské Budejovice, la città della birra Budweiser dov'è cresciuto. Una squadra rivelazione. Un giovane Pavel Nedved. Un sogno infranto solo dalla Germania in finale. 

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La storia dell’Europeo è un insieme di volti congelati per la vita. Di giganti che hanno camminato un mese a testa altissima e poi hanno continuato a girare il mondo attirando sguardi ovunque andassero. Di gesti iconici diventati cartoline: l’indice sulla bocca di Arshavin e i muscoli di Balotelli, i guantoni di Toldo e il sorriso di Charisteas. Formidable è il podcast che racconta ognuno di loro. Eroi per un mese. Campioni d’Europa per tutta la vita.

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