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Nel museo della Guardia Civil a Madrid, come trofei di guerra, sono esposti tra gli altri un Mitra Thompson, una pistola semiautomatica Colt calibro 45 e un binocolo. Sono oggetti di una sola persona, che si chiama Francisco Sabaté, ma che gli anarchici spagnoli conoscono con il soprannome di El Quico. È stato l’anarchico più ricercato di tutta la spagna dal 1936, anno in cui Franco sale al potere, fino al giorno della sua morte, il 5 Gennaio 1960.
Riescono a prenderlo solo dopo la più grande caccia all’uomo mai organizzata in Spagna, con uno spiegamento di forze immane. Pattuglie su tutti i passi dei Pirenei, posti di blocco su ogni strada, vie d’accesso ai paesi piantonate, squadre di pronto intervento dotate di jeep con mitragliera, cecchini appostati sui campanili e alle finestre dei piani più alti delle case coloniali.
L’avevano individuato il 31 Dicembre 1959 nei pressi di Belasu, ma era riuscito a dileguarsi nella boscaglia con i quattro anarchici che stava scortando attraverso i Pirenei.
Il 3 Gennaio trovano la casa in cui si nascondono, la circondano con cento uomini e la assaltano. Muoiono i quattro anarchici e i contadini che avevano dato riparo a El Quico. Lui riesce a fuggire di nuovo, anche se deve strisciare perché è ferito a una gamba. E scompare di nuovo.
Riescono a prenderlo soltanto il 5 Gennaio a San Celoni, dove stava cercando il dottore del paese. La gamba è infetta e Francisco ha la febbre alta e la vista annebbiata. Non riesce più a fuggire, né a sperare di difendersi.
Francisco Sabaté El Quico giace in un lago di sangue in mezzo alla strada. Forse è agonizzante, o forse già morto. Ma la Guardia Civil continua a sparare caricatori a bruciapelo, solo per fare scempio del suo corpo inerte.
By zorbaNel museo della Guardia Civil a Madrid, come trofei di guerra, sono esposti tra gli altri un Mitra Thompson, una pistola semiautomatica Colt calibro 45 e un binocolo. Sono oggetti di una sola persona, che si chiama Francisco Sabaté, ma che gli anarchici spagnoli conoscono con il soprannome di El Quico. È stato l’anarchico più ricercato di tutta la spagna dal 1936, anno in cui Franco sale al potere, fino al giorno della sua morte, il 5 Gennaio 1960.
Riescono a prenderlo solo dopo la più grande caccia all’uomo mai organizzata in Spagna, con uno spiegamento di forze immane. Pattuglie su tutti i passi dei Pirenei, posti di blocco su ogni strada, vie d’accesso ai paesi piantonate, squadre di pronto intervento dotate di jeep con mitragliera, cecchini appostati sui campanili e alle finestre dei piani più alti delle case coloniali.
L’avevano individuato il 31 Dicembre 1959 nei pressi di Belasu, ma era riuscito a dileguarsi nella boscaglia con i quattro anarchici che stava scortando attraverso i Pirenei.
Il 3 Gennaio trovano la casa in cui si nascondono, la circondano con cento uomini e la assaltano. Muoiono i quattro anarchici e i contadini che avevano dato riparo a El Quico. Lui riesce a fuggire di nuovo, anche se deve strisciare perché è ferito a una gamba. E scompare di nuovo.
Riescono a prenderlo soltanto il 5 Gennaio a San Celoni, dove stava cercando il dottore del paese. La gamba è infetta e Francisco ha la febbre alta e la vista annebbiata. Non riesce più a fuggire, né a sperare di difendersi.
Francisco Sabaté El Quico giace in un lago di sangue in mezzo alla strada. Forse è agonizzante, o forse già morto. Ma la Guardia Civil continua a sparare caricatori a bruciapelo, solo per fare scempio del suo corpo inerte.