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FRIDA di Ana Juan e Jonah Winter (focus)


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vedi libro: https://www.libri.it/frida

L’arte può aiutarci a sopravvivere al  dolore, alla paura e alla perdita: ecco la grande lezione di questo  libro, una lezione che nessuno è troppo giovane per imparare e che Frida  Kahlo può insegnare alla perfezione.

Frida ebbe una vita tragica ma anche incredibilmente ricca e piena.  Jonah Winter e Ana Juan catturano il suo spirito e i mondi che  accoglieva in lei e a cui dava vita sulla tela in questa splendida  biografia illustrata per giovani lettori, un libro di grande bellezza  che anche gli adulti sapranno apprezzare.
Ana Juan abbandona per un momento la sua iconografia oscura e tormentata  per creare illustrazioni solari e incredibilmente colorate. La tematica  trattata, questa volta con leggerezza e piglio positivo, enfatizza gli  elementi che possono essere di esempio e ispirazione in un’esistenza  segnata dal dolore fisico e spirituale. Il testo scarno, lirico e  ispirato di Jonah Winter, scritto al presente storico, offre al lettore  immediatezza e vicinanza al soggetto e tocca i momenti salienti  dell’infanzia e della giovinezza della pittrice: la sua solitudine e la  poliomielite che la costrinse al letto per mesi, l’incidente in autobus a  18 anni che quasi la uccise. E mostra come, ogni volta, l’arte ha  aiutato Frida a superare le sue ferite e a trasfondere nei suoi quadri  una visione del mondo magica e surrealista (“Ancora oggi, nei musei, la  gente li guarda e piange, si commuove e sorride”).
La sua forza enorme e la strenua volontà di vivere e creare sono  pienamente rappresentate. Ana Juan riprende i motivi e simboli della  cultura indio-messicana e dell’iconografia devozionale del cristianesimo  popolare, che permisero a Frida Kahlo di elaborare una versione  originalissima e personale del genere ritratto (ed è forse un  autoritratto quello che Juan, giocando con il suo soggetto, dissimula a  pagina 1, nell’immagine del sole con le inconfondibili sopracciglia di  Frida Kahlo?). La produzione pittorica dell’artista messicana, quasi del  tutto incentrata sull’auto-raffigurazione, si propone di portare alla  luce i contenuti più profondi della sua sofferta esistenza. André  Breton, teorico del surrealismo, definì un giorno la sua arte come “un  nastro intorno a una bomba”. Sovente associata al surrealismo, Frida  Kahlo rifiutava tuttavia ogni etichetta per la sua arte che risentiva  moltissimo del contesto culturale in cui era immersa e rifulgeva dei  colori del suo Paese e dei motivi tradizionali dell’arte popolare. E  così anche le tavole di Ana Juan si riempiono di colori saturi e di  scheletri, animali esotici (spesso raffigurati negli autoritratti della  pittrice), gonne dai motivi sgargianti e altri elementi originali.  Figure sospese, creature fantastiche e corpi celesti con i tratti umani  attraversano queste pagine. Ana Juan trasforma Frida stessa in una  solenne bambina dal volto di luna con le inconfondibili sopracciglia e  in una donna i cui tratti marcati, scarni e spigolosi accennano sia alla  sua forza sia al suo tormento interiore.
Per quanto solare, questa storia non evita infatti di affrontare la  malattia, l’incidente né i lunghi periodi in cui l’artista fu costretta a  letto... continua

Rossella Botti

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