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FUMO di Joanna Concejo e Antón Fortes (focus)


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 vedi libro: https://www.libri.it/fumo

Come dire l’indicibile? Come spiegare  una delle realtà più infernali create dall’uomo nel XX secolo? Come  raccontarla ai bambini?

Non è facile parlare dell’Olocausto, specie con i più piccoli.  Fortunatamente ci vengono in aiuto le poesie, le fiabe e i racconti, gli  albi illustrati… come questo che è destinato anche – forse soprattutto –  agli adulti e affronta il tema con delicatezza ma senza risparmiare  nulla al lettore.
Fumo narra in prima persona la storia di un bambino arrivato in un campo  di concentramento nazista insieme alla sua famiglia e a molti altri  ebrei. Racconta in immagini e parole strazianti la terribile vita nel  campo mettendo in luce come, nonostante l’orrore impronunciabile, gli  stenti, la morte come compagna di vita, sia possibile preservare  sentimenti di estrema purezza: l'amore (materno), la solidarietà (tra  gli ultimi), l’amicizia (tra ragazzi). Sono questi sentimenti che  permettono di conservare una luce di speranza, un briciolo di umanità.  Se la violenza è sempre inammissibile, lo è ancora di più quando  annienta l’innocenza. Il piccolo protagonista riesce a mantenerla  intatta grazie ai ricordi che lo aiutano a sfuggire all'isolamento e  allo sradicamento per aprirsi all’amore e all’amicizia. Tristezza,  malinconia, dolcezza, affetto... sono tante le emozioni che emergono e  si intrecciano mentre si legge questa storia commovente. E nessun lieto  fine sopraggiunge a rassicurare il lettore, a consolarlo e a scacciare  l’infinita tristezza dell’ultima immagine sprofondata nel buio. E  tuttavia apprendiamo una lezione importante: l’amicizia ci invita a  superare le nostre paure e ad affrontarle con dignità.
È necessario passare attraverso il dolore di quella immagine e del  ricordo, affinché i più giovani e tutte le generazioni a venire non  dimentichino. Occorre tramandare la memoria, affinché non si ripetano  simili tragedie. Affinché gli uomini restino umani, non solo di fronte  agli eventi più drammatici ma anche nella vita di ogni giorno, davanti a  situazioni apparentemente meno disperate, che nascondono in sé il germe  pericoloso dell’odio razziale. Occorre insegnare ai ragazzi l’empatia  nei confronti di ogni altro essere vivente.
Le illustrazioni di Joanna Concejo giocano un ruolo importante in questo  albo e svolgono una funzione narrativa fondamentale, integrando il  testo e conferendogli maggiore drammaticità. Realizzate a matita con  alcuni tocchi di colore, le immagini acquistano un valore metaforico e  caricano di emotività l’opera, riflettendo la terribile esperienza del  protagonista: ecco dunque i colori spenti, smorzati, un grigio-marrone  come tonalità dominante e alcune immagini iconiche, dai corpi reificati  agli abiti imprigionati nelle reti, alla sagoma umana trasformata in un  piccolo aeroplano di carta pronto a volare in cielo. Il grigiore di  questa esistenza viene nondimeno ravvivato dai ricordi della vita  precedente – l’album di famiglia su cui cala un velo opaco – e dagli  affetti presenti. Sporadici tocchi di colore sottolineano i sentimenti  di solidarietà e amicizia mentre le immagini della natura scandiscono lo  scorrere del tempo e delle stagioni e regalano l’unica consolazione  possibile: ecco l’azzurro dell’acqua, i fiori gialli o arancioni, l’erba  verde.

Per non dimenticare.

Rossella Botti

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