Il fardello delle responsabilità, le aspettative genitoriali, l’ansia di dover essere qualcuno che non ci assomiglia: l’Hamlet di Ambroise Thomas andato in scena al Teatro Regio di Torino è un viaggio nella mente di un ragazzo cresciuto troppo in fretta, che cerca se stesso, schiacciato da un peso insostenibile e perciò incapace di agire. In un labirinto distopico e decadente, sospeso fra Gotico e Pop, il regista Jacopo Spirei rilegge Shakespeare nelle pagine francesi di un grand-opéra che sfuma i propri contorni in uno scavo psicologico moderno e vivo, in un dramma attualissimo, lirico, profondamente umano.