I mille volti della musica contemporanea puntata 25 - Gianfranco Messina intervista Anna Glibchuk, violinista.
Anna Glibchuk
La storia di Anna Glibchuk, violinista di origine ucraina, è una testimonianza di come la passione per la musica possa rinascere nonostante le avversità e sfociare in progetti artistici di grande respiro Figlia di un violinista e di una cantante lirica, Anna cresce in un ambiente che le trasmette da subito l’amore per la musica. A otto anni riceve in dono il primo violino da suo padre, avviando studi promettenti e partecipando a concorsi per giovani talenti nella sua città natale, Ternopil, in Ucraina. Il sogno di diventare violinista sembra prendere forma, ma il trasferimento in Italia a 15 anni interrompe bruscamente il suo cammino artistico. Le esigenze di lavoro, lo studio delle lingue e l’allontanamento dal padre, purtroppo, la portano ad accantonare l’archetto. Eppure, quando la musica segna in profondità, è difficile spegnere completamente la fiamma. Lo dimostra il momento in cui suo padre, poco prima di morire, le regala il proprio violino e la partitura della Ciaccona di Vitali. Con quel gesto riaffiora in Anna il desiderio di tornare allo studio e di mantenere la promessa fatta: suonare la Ciaccona e diplomarsi in Conservatorio. Nel 2020 l’ammissione al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e il diploma sotto la guida del Maestro Silvio Moscatelli coronano un percorso ricco di sacrifici, ma anche di gioie e riscoperte.