Parliamo di uno degli argomenti più "cool" di chi difende lo studio del latino e del greco: le lingue classiche sono inutili, e questa è la loro forza!
È davvero così, oppure è solo un argomento shock di chi non ha altro da dire? Oppure ancora è un argomento che serve a raccontare un'altra realtà, ossia che il latino e il greco sono distintivi di un'elite socio-culturale?
Qualche riferimento bibliografico per la puntata di oggi:
ho citato ed elogiato il libro di Condello, La scuola giusta https://www.mondadori.it/libri/la-scuola-giusta-federico-condello/
Qui l'articolo di Kohler sulla scelta del latino come elemento di distinzione sociale:
https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/zfsoz-2021-0021/html
Qui il fantastico dialogo di Vives, Princeps Puer:
https://www.chlt.org/sandbox/colloquia/vives/page.20.php
Come sempre la tesi del collega e amico Pietro Fiorini:
http://www.alexanderveronensis.com/p/downloads.html