Questa settimana Microsoft ha lanciato un paio di segnali interessanti per il futuro del settore delle intelligenze artificiali. Prima non ha rinnovato alcuni contratti per dei data center, facendo pensare a un calo degli investimenti, e poi il suo CEO ha definito la cosiddetta AGI, l'Artificial General Intelligence, un parametro fuffa per l'intero settore. Insomma, cautela dopo un paio di anni di investimenti continui. Il giornalista Pietro Minto racconta lo stato delle AI generative, al netto dell'hype degli ultimi anni, in una nuova puntata di Screenshot, il podcast settimanale sulla tecnologia prodotto dal Foglio.