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Dopo il lungometraggio "Dante" uscito nelle sale lo scorso settembre, Pupi Avati è al lavoro su un nuovo film. Lo ha confermato il regista alla stampa di recente.
"Si tratta di un film su una coppia che dopo 37 anni di separazione (sono frequentissime queste coppie - dice - perché oggi i matrimoni durano ormai in media 6-7 anni), torna insieme nell'ultima porzione della sua vita. Al ridosso dei titoli di coda della loro vita, due esseri umani che si trovano soli, decidono di recuperare quello che è stato negli anni remoti un sentimento che li ha uniti", ha poi spiegato il regista, ricordandoci come spesso nel suo cinema trovi spazio non tanto l’amore o l’amicizia eccezionale, piuttosto quello comune di tutti i giorni, con pregi e difetti. Una straordinaria normalità se vogliamo.
La sua carriera, attestata come una delle più prolifiche del cinema italiano, inizia "inciampando" in nomi poi divenuti celebri, sarà inoltre una costante portare alla ribalta gli attori da lui stesso scoperti, che ancora oggi ricordano quello che è definito un maestro del cinema italiano.
Tra gli interpreti presenti nel cinema di Avati non possiamo non ricordare Stefano Accorsi, Diego Abatantuono, Mariangela Melato, Katia Ricciarelli, ma solo per citarne alcuni e vantando collaborazioni internazionali.
Si è imposto all'attenzione della critica e del pubblico realizzando diversi film, nei quali, accanto alla nostalgia del passato e della civiltà di provincia, si afferma la volontà di un confronto con i temi della società contemporanea.
L'ambientazione spesso provinciale, in un intreccio di realtà e fantasia, il tema della memoria, visto spesso in chiave nostalgica, e una personale rilettura dell'horror e del genere avventuroso hanno caratterizzato diversi suoi film, restituendo quindi sicuramente l’immagine di un regista poliedrico, in grado di spaziare tra i generi più disparati.
La passione per la musica e per la propria città lo hanno accompagnato per tutta la vita: il regista spesso gira i suoi film a Bologna ed è solito inserire in essi numerosi riferimenti musicali, ispirandosi direttamente, in alcuni casi, a questa sua esperienza (come per esempio in Ma quando arrivano le ragazze?).
Avati è anche autore dei romanzi da cui ha tratto ispirazione per i suoi film, un esempio è il recente Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante (2021), da cui l'anno successivo ha tratto il film Dante.
By EricaDopo il lungometraggio "Dante" uscito nelle sale lo scorso settembre, Pupi Avati è al lavoro su un nuovo film. Lo ha confermato il regista alla stampa di recente.
"Si tratta di un film su una coppia che dopo 37 anni di separazione (sono frequentissime queste coppie - dice - perché oggi i matrimoni durano ormai in media 6-7 anni), torna insieme nell'ultima porzione della sua vita. Al ridosso dei titoli di coda della loro vita, due esseri umani che si trovano soli, decidono di recuperare quello che è stato negli anni remoti un sentimento che li ha uniti", ha poi spiegato il regista, ricordandoci come spesso nel suo cinema trovi spazio non tanto l’amore o l’amicizia eccezionale, piuttosto quello comune di tutti i giorni, con pregi e difetti. Una straordinaria normalità se vogliamo.
La sua carriera, attestata come una delle più prolifiche del cinema italiano, inizia "inciampando" in nomi poi divenuti celebri, sarà inoltre una costante portare alla ribalta gli attori da lui stesso scoperti, che ancora oggi ricordano quello che è definito un maestro del cinema italiano.
Tra gli interpreti presenti nel cinema di Avati non possiamo non ricordare Stefano Accorsi, Diego Abatantuono, Mariangela Melato, Katia Ricciarelli, ma solo per citarne alcuni e vantando collaborazioni internazionali.
Si è imposto all'attenzione della critica e del pubblico realizzando diversi film, nei quali, accanto alla nostalgia del passato e della civiltà di provincia, si afferma la volontà di un confronto con i temi della società contemporanea.
L'ambientazione spesso provinciale, in un intreccio di realtà e fantasia, il tema della memoria, visto spesso in chiave nostalgica, e una personale rilettura dell'horror e del genere avventuroso hanno caratterizzato diversi suoi film, restituendo quindi sicuramente l’immagine di un regista poliedrico, in grado di spaziare tra i generi più disparati.
La passione per la musica e per la propria città lo hanno accompagnato per tutta la vita: il regista spesso gira i suoi film a Bologna ed è solito inserire in essi numerosi riferimenti musicali, ispirandosi direttamente, in alcuni casi, a questa sua esperienza (come per esempio in Ma quando arrivano le ragazze?).
Avati è anche autore dei romanzi da cui ha tratto ispirazione per i suoi film, un esempio è il recente Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante (2021), da cui l'anno successivo ha tratto il film Dante.