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IL NUOVO FILM DEI FANTASTICI QUATTRO, UN INNO PROLIFE DI SUCCESSO di Fabio Piemonte
L'industria cinematografica italiana e internazionale - in special modo hollywoodiana ma non solo - usa ormai principalmente il linguaggio artistico quale grimaldello del 'politicamente corretto', costruendo narrazioni per adulti e bambini allo scopo di favorire l'accoglienza dei temi cari all'ideologia di genere e alla cultura woke. Eppure è arrivato da poco anche nelle sale italiane un film inaspettatamente prolife, con tante sottolineature positive sulla bellezza della maternità e l'esigenza di prendersi cura e custodire la vita di un figlio sin dal grembo materno. Si tratta de "I Fantastici Quattro: Gli inizi" - ulteriore rielaborazione creativa intorno alla genesi della celebre squadra di supereroi - che, tra l'altro, si preannuncia il film Marvel con il più alto incasso dell'anno, con buona pace delle rivisitazioni in chiave woke di molti altri film (si pensi alla Disney tanto per fare un esempio) che invece sono quasi sempre stati un flop.
Ma andiamo con ordine. I Fantastici Quattro è una squadra di supereroi consolidata, composta da Reed Richards, Sue Storm, Johnny Storm e Ben Grimm. L'intero film - non vogliamo fare troppo spoiler - ruota intorno alla gravidanza inaspettata di Sue, alla gioia per aspettare un figlio e alla paura che il futuro figlio della coppia di supereroi possa essere messo in pericolo dal villain di turno - Shalla Bal, un araldo di Galactus - e dunque per questo i Fantastici 4 fanno di tutto per salvare la vita, fin dal grembo materno e anche dopo la nascita, del piccolo Franklin.
GRAVIDANZA, MATERNITÀ E TUTELA DEL NASCITURO
Sin dal concepimento nel grembo della mamma c'è un essere umano che cresce e si sviluppa gradualmente, in modo coordinato e autonomo. Questa verità scientifica di un'incredibile bellezza è quanto Sue cerca di mostrare al marito Reed. Tanto che Sue - che ha il potere dell'invisibilità - rende invisibile la sua pancia, affinché Reed possa vedere il loro figlio nel grembo. Una vera e propria "ecografia" da supereroi potremmo dire. Inoltre tutti i Fantastici Quattro si dichiarano pronti a sacrificarsi in prima persona per il piccolo Franklin oltre che premurarsi, chiaramente - in quanto veri supereroi - anche di difendere l'incolumità fisica degli abitanti della terra durante i violenti scontri con Galactus. Lo stesso villain addirittura "scansiona" la pancia di Sue per vedere suo figlio in grembo e capirne i superpoteri che anche il piccolo avrà una volta nato. Da qui la tragica promessa di fare di tutto pur di ucciderlo e tentare di farlo sia prima che dopo il parto. Il pregio principale del film, dunque, è sicuramente quello di mettere in luce la bellezza intrinseca della maternità e la forza del legame viscerale tra madre e figlio, che sospinge anche a gesti eroici, quale la disponibilità a offrire la propria vita per lui.
L'attrice è davvero incinta: «Il ruolo mi ha fatto capire cosa significa essere mamma». «È stato molto utile sapere che il film trattava della rabbia e dell'amore di una madre. Volevo che fosse più primordiale piuttosto che semplicemente: "Sto cercando di sconfiggere questo nemico per tutti". Era più come: "Sto lottando per salvare mio figlio". Volevo attingere alla ferocia del femminile, pur sapendo che Sue incarna anche una femminilità molto delicata». Con queste parole l'interprete di Sue Storm, l'attrice britannica Vanessa Kirby - attualmente davvero incinta nella vita reale -, ha sottolineato in un'intervista come tale ruolo l'abbia anche aiutata a capire il significato della maternità. «La maternità è questo: non è una cosa passiva. Per partorire devi essere completamente, totalmente feroce. Sono così felice di provare tali emozioni. È così toccante per me ed è tutto ciò che avrei potuto sperare per lei. Le madri sono delle vere e proprie guerriere, delle supereroine di tutti i giorni. Lo sappiamo tutte, perché tutte noi proveniamo da una stessa famiglia», ha aggiunto ancora l'attrice, sottolineando nello stesso tempo come «a volte le donne d'azione possano sembrare invincibili. Non ne vediamo il lato più tenero».
BOOM AL BOTTEGHINO: UN CASO?
Nelle parole della Kirby emerge dunque una verità chiara, al di là di ogni ideologia 'politicamente corretta': la maternità non è qualcosa da evitare alla stregua di una 'malattia' o da considerare come qualcosa che indebolisce le donne o che le priva di successo, carriera, divertimento, vita mondana. Al contrario, da tale esperienza trasformante, le madri riescono a scoprire capacità, talenti ed energie che neanche pensavano di avere, sorprendendosi di riuscire a realizzare grandi cose proprio mentre crescono i loro figli.
Oltre a questi aspetti pro life e relativi alla trama, il film ha già sbancato il botteghino, incassando oltre 200 milioni di tutto il mondo (solo finora) e diventando così il film Marvel con il più alto incasso quest'anno, oltre ad aver ricevuto entusiastiche recensioni sia dalla critica cinematrografica che dal pubblico. Un caso? Beh, probabilmente il grande successo de "I Fantastici Quattro: Gli inizi" non sarà dovuto principalmente o comunque non esclusivamente ai suoi temi pro life e pro family, ma certamente balza agli occhi l'altrettanto grande differenza - guarda caso - tra questo film e i tanti "politicamente corretti" e proni all'ideologia woke e Lgbt che invece sono spesso stati dei flop giganteschi.