Il Restauro Architettonico

Il restauro stilistico


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Nel campo applicativo del restauro, a partire dal secondo quarto del secolo XIX, si afferma la pratica della reintegrazione stilistica. Stile = realtà storica e formale, unitaria e coerente, bene delimitata nel tempo e nei suoi modi figurali. Questa realtà è ricavata per astrazione e selezione dagli edifici esistenti, seguendo procedimenti di natura “scientifica”. Nel periodo della rivoluzione e poi in quello napoleonico in Francia si susseguono le distruzioni di monumenti antichi per ragioni ideologiche. Lo sviluppo del romanzo storico genera una spinta verso la riflessione storiografica: Victor Hugo si impegna personalmente a difesa dei monumenti medievali. «Il tempo ha conferito alla chiesa più di quanto le abbia tolto». Luigi Filippo (monarchia di luglio) istituisce nel 1830 la figura dell’Ispettore Generale dei Monumenti Storici per censire, restaurare e proteggere dai vandali gli edifici di valore storico-artistico. Per i primi 4 anni l’incarico è affidato a Ludovic Vitet, poi per 26 anni a Prosper Mérimée. Nel 1841 si istituisce la figura dell’architecte des monuments historiques, mandati in aiuto dall’autorità centrale per i restauri particolarmente importanti e difficili. Circolare Falloux (1849): “lo scopo dei loro sforzi è la conservazione dei monumenti e il migliore mezzo per raggiungere questo scopo è la manutenzione di essi. Per quanto abile sia il restauro di un edificio, il restaurare è sempre una triste necessità. Una manutenzione intelligente deve sempre prevenirla.” Entro il 1840 gli orientamenti del restauro stilistico sono definiti (anche se non codificati), ma con scarsi risvolti esecutivi, per mancanza di professionalità, maestranze e strumenti adatti. I postulati e le regole del restauro dei monumenti “secondo lo stile loro dovuto” dipendono principalmente dall’opera degli ispettori generali, ma la codificazione del restauro stilistico è legata a Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc (1814-1879). “Restaurare un edificio non è conservarlo, ripararlo o rifarlo, è ristabilirlo in uno stato di completezza che può non essere mai esistito in un determinato momento”. Concluderemo l'episodio con il secondo ottocento in Italia.

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Il Restauro ArchitettonicoBy Vincenzo Biancamano