Maceratando, storia e poesia della città di Macerata

INTITOLAZIONE A FRANCO TORRESI DELLA TERRAZZA DELLA BIBLIOTECA MOZZI-BORGETTI - 16 OTTOBRE 2023


Listen Later

Propongo alcune righe della sua introduzione al secondo dei 4 volumi de “La città sul palcoscenico” perché credo che queste parole raccontino molto il carattere e la Modestia di Franco Torresi: Se di questo doppio volume che vede la luce a sei anni e più di distanza dal primo, il lettore potrà servirsi come di uno strumento, sia pure fragile e sgangherato, per orientarsi in qualche modo nella “nebbia sì folta" che avvolge il paesaggio del nostro passato cittadino anche recente, io sarei già felice. E dovrei scusarmi un po' meno per l'enorme ritardo accumulato, ritardo del resto dovuto a quella colossale inesperienza che è propria dei non addetti ai lavori, aggravata nel mio caso da una altrettanto colossale quanto dispersiva curiosità che mi ha obbligato a girare senza regola da un fondo archivistico all'altro, a non trascurare polverosi scantinati o anguste soffitte, a immergermi tra mille e mille docUmenti, tutti ugualmente interessanti, ma non tutti necessari alla mia ricerca. Spostarsi senza metodo è come camminare al buio, e la fame sconsiderata di notizie propizia brutte indigestioni. Malattia grave, anzi gravissima, quella della curiosità, dalla quale può guarire soltanto chi è "in confidenza con la storia" ed ha per sua immunizzazione "tutte le cose (del passato) innanzi agli occhi come coloro che sono stati presenti: che è proprio el fine della istoria". Io dunque, almeno da questo lato, non corro il rischio di guarire: sono e resto malato, sconsolatamente malato. Un piccolo premio, però, vorrei guadagnarmelo ugualmente, e il perché lo dico subito. Non è di regola, guai a noi se fosse così, ma purtroppo qualche rara volta accade, a causa forse della sterminata produzione editoriale dalla quale con scarse possibilità di difesa siamo giorno dopo giorno aggrediti, che si legga con attenzione un libro, ci si soffermi sulle pagine di un periodico poco patinato, o si sfoglino con interesse le pagine centrali di un quotidiano serio, senza che un grammo di conoscenza vada ad arricchire la mente del povero lettore. Ecco, mi piacerebbe che in premio di una lunga ancorché scombinata fatica, e proprio per questo maggiormente dolorosa, la medesima sorte non toccasse a questo lavoro dal titolo La città sul palcoscenico. Ma se, nonostante tutto, mi capitasse di sprofondare in quella orribile buca del nulla per aver richiamato o prodotto parole che come fresche acque saltellano scendendo allegre sulla dura roccia senza lasciar traccia del loro passaggio, allora, prima di dolermene, direi a quei maceratesi che, senza averne colpa, dovessero trovarsi tra le mani questi volumi, di guardar bene in ogni spigolo di pagina, anche il più riposto: forse potrebbero vedervi sollevato un lembo sottile della loro vita passata, o se, fortunati loro, non fossero ancora in età matura, di quella dei loro padri o dei loro lontani scendenti. Perché questi volumi, a dire il vero, almeno per quanto riguarda lo spazio da me impegnato, non hanno la pretesa di assomigliare a rigorosi testi di storia: sono soltanto un doveroso atto d'omaggio alla città in cui ci troviamo a vivere, che è la protagonista incontrastata di un "racconto" sessant'anni lungo, e a tutti i suoi abitatori di ogni tempo, quasi sempre meritevoli di essere ricordati. Quanto poi all'obbligo morale che incombe su tutti, storici e assemblatori di notizie, e cioè quello di far emergere personaggi e vicende nella loro dimensione reale, badando solo alla nuda essenzialità e non all'enfasi che spesso come aureola santificatrice accompagna il resoconto delle cose passate, e tanto meno ai toni accusatori di chi pretende di giudicare aspetti del lontano ieri con il metro (corto) dell'oggi, posso dire di aver fatto tutto il possibile per rispettarlo, anche a costo di far inghiottire grossi rospi alle mie radicate convinzioni e al mio sconfinato settarismo.
...more
View all episodesView all episodes
Download on the App Store

Maceratando, storia e poesia della città di MacerataBy Roberto Cherubini