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L’amore nasce in silenzio, come una sorgente nascosta che scorre nel cuore. All’inizio è solo nostro, intimo, un segreto che scalda e consola. Ma se resta chiuso, rischia di diventare malinconia, acqua ferma che perde freschezza. Spostare l’amore da dentro a fuori è un atto di coraggio: è aprire un varco e lasciare che scorra, sapendo che non potremo controllarne il percorso.
Quando l’amore esce, smette di essere un’emozione privata e diventa un ponte invisibile tra noi e il mondo. Non serve che si manifesti in gesti enormi: a volte basta un sorriso, una parola sincera, una presenza che non ha fretta. In un’epoca che misura tutto in quantità, l’amore ricorda che conta la qualità di ciò che doniamo, e quanto di noi mettiamo in quel dono.
Portare fuori l’amore è libertà: non trattenerlo, ma permettergli di fluire e trasformare. Non è dare fino a svuotarsi, è respirare: inspirare nutrimento, espirare luce. L’amore che offriamo non si perde mai; a volte non torna da dove è partito, ma trova strade invisibili e cuori che non conosceremo mai.
Ogni volta che scegliamo di portarlo fuori, allarghiamo il nostro cuore e testimoniamo che la nostra luce non è solo per noi. Perché l’amore, quando viaggia, cresce. E quando ritorna, non è più lo stesso: è più vivo, più grande, e ci ricorda che la sua vera natura è il movimento. L’amore custodito è sogno; l’amore condiviso è vita.
L’amore nasce in silenzio, come una sorgente nascosta che scorre nel cuore. All’inizio è solo nostro, intimo, un segreto che scalda e consola. Ma se resta chiuso, rischia di diventare malinconia, acqua ferma che perde freschezza. Spostare l’amore da dentro a fuori è un atto di coraggio: è aprire un varco e lasciare che scorra, sapendo che non potremo controllarne il percorso.
Quando l’amore esce, smette di essere un’emozione privata e diventa un ponte invisibile tra noi e il mondo. Non serve che si manifesti in gesti enormi: a volte basta un sorriso, una parola sincera, una presenza che non ha fretta. In un’epoca che misura tutto in quantità, l’amore ricorda che conta la qualità di ciò che doniamo, e quanto di noi mettiamo in quel dono.
Portare fuori l’amore è libertà: non trattenerlo, ma permettergli di fluire e trasformare. Non è dare fino a svuotarsi, è respirare: inspirare nutrimento, espirare luce. L’amore che offriamo non si perde mai; a volte non torna da dove è partito, ma trova strade invisibili e cuori che non conosceremo mai.
Ogni volta che scegliamo di portarlo fuori, allarghiamo il nostro cuore e testimoniamo che la nostra luce non è solo per noi. Perché l’amore, quando viaggia, cresce. E quando ritorna, non è più lo stesso: è più vivo, più grande, e ci ricorda che la sua vera natura è il movimento. L’amore custodito è sogno; l’amore condiviso è vita.