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Quando si parla di Prima guerra mondiale le prime immagini che ci vengono in mente sono trincee, morte, e distruzione. Ma la guerra ha conseguenze che vanno oltre il campo di battaglia, e i suoi effetti sono visibili in tutti gli aspetti della società.
Ciao, Mi chiamo Michela e sono dottoranda di Italianistica presso la Ohio State University, negli Stati Uniti. Oggi vi presento il romanzo “Le pause della vita” di Maria Messina
Pubblicato per la prima volta nel 1926, e fortunatamente ridato alle stampe da Croce Edizioni nel 2017, “Le pause della vita” è il penultimo romanzo dell’autrice siciliana, nata ad Alimena, in provincia di Palermo nel 1887. A vent’anni le viene diagnosticata la sclerosi multipla che gradualmente la costringerà a una vita reclusa, fino alla sua morte, avvenuta nel 1944. I suoi romanzi e le sue novelle verranno riscoperti negli anni Ottanta da Leonardo Sciascia e parzialmente ripubblicati dalla sua casa editrice Sellerio.
“Le pause della vita” è un romanzo che offre una prospettiva sulla condizione delle donne durante e subito dopo la Prima guerra mondiale. Il titolo stesso mette in discussione una narrazione prevalentemente maschile della guerra. Infatti, se per alcuni l’esperienza al fronte non è altro che una pausa dalla vita vera, per le donne, il primo conflitto mondiale è un momento che cambia per sempre la percezione di sé stesse e il loro ruolo nella società.
Il romanzo segue le vicende di Paola Mazzei, una giovane donna che vive con la madre Tina a Gersolè, un paesino nei pressi di Firenze. Sono i momenti della Prima guerra mondiale, e Paola lavora presso un ufficio postale, per aiutare la madre a pagare il mutuo della casa in mancanza del fratello Carlo, anche lui come altri, partito per la guerra. Anche se tutti la considerano una giovane senza aspirazioni, Paola in realtà coltiva con passione e dedizione il desiderio di diventare una traduttrice professionista e trasferirsi in città. Tuttavia, essere una giovane donna non sposata, soprattutto durante la Prima guerra mondiale, è complicato. Paola si troverà dunque intrappolata tra doveri famigliari e il desiderio di emanciparsi e dovrà fare presto i conti con le conseguenze delle proprie azioni che trasgrediscono la rigida morale sociale e sessuale dell’epoca.
Io ho una grande passione per autrici e storie dimenticate. Maria Messina soprattutto, è un’autrice le cui storie mi hanno folgorata fin dal primo anno di università, al punto tale che ho scritto la mia tesi di Bachelor su di lei, e anche la mia ricerca di dottorato include alcuni dei suoi lavori. Messina usa un linguaggio pragmatico e un realismo crudo, senza addolcire o romanticizzare le azioni e i pensieri della protagonista.
Il romanzo ci ricorda che la guerra ha effetti diversi sulla vita degli individui, e Paola riconosce tale differenza più di tutti, perché, come ella stessa afferma “Le pause della vita non somigliano a quelle dei dialoghi. Non può essere ripigliata, la vita, come un colloquio interrotto” (p. 113).
Se anche voi, come me, siete incuriositi da scrittrici dimenticate e storie tragiche e se siete già appassionati delle opere di Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Sibilla Aleramo e Grazia Deledda, e se vi sono piaciuti i romanzi di Virginia Wolf o Irene Nemirovski e i più recenti romanzi di Elena Ferrante, “Le pause della vita” di Maria Messina, fa per voi.
By RSI - Radiotelevisione svizzeraQuando si parla di Prima guerra mondiale le prime immagini che ci vengono in mente sono trincee, morte, e distruzione. Ma la guerra ha conseguenze che vanno oltre il campo di battaglia, e i suoi effetti sono visibili in tutti gli aspetti della società.
Ciao, Mi chiamo Michela e sono dottoranda di Italianistica presso la Ohio State University, negli Stati Uniti. Oggi vi presento il romanzo “Le pause della vita” di Maria Messina
Pubblicato per la prima volta nel 1926, e fortunatamente ridato alle stampe da Croce Edizioni nel 2017, “Le pause della vita” è il penultimo romanzo dell’autrice siciliana, nata ad Alimena, in provincia di Palermo nel 1887. A vent’anni le viene diagnosticata la sclerosi multipla che gradualmente la costringerà a una vita reclusa, fino alla sua morte, avvenuta nel 1944. I suoi romanzi e le sue novelle verranno riscoperti negli anni Ottanta da Leonardo Sciascia e parzialmente ripubblicati dalla sua casa editrice Sellerio.
“Le pause della vita” è un romanzo che offre una prospettiva sulla condizione delle donne durante e subito dopo la Prima guerra mondiale. Il titolo stesso mette in discussione una narrazione prevalentemente maschile della guerra. Infatti, se per alcuni l’esperienza al fronte non è altro che una pausa dalla vita vera, per le donne, il primo conflitto mondiale è un momento che cambia per sempre la percezione di sé stesse e il loro ruolo nella società.
Il romanzo segue le vicende di Paola Mazzei, una giovane donna che vive con la madre Tina a Gersolè, un paesino nei pressi di Firenze. Sono i momenti della Prima guerra mondiale, e Paola lavora presso un ufficio postale, per aiutare la madre a pagare il mutuo della casa in mancanza del fratello Carlo, anche lui come altri, partito per la guerra. Anche se tutti la considerano una giovane senza aspirazioni, Paola in realtà coltiva con passione e dedizione il desiderio di diventare una traduttrice professionista e trasferirsi in città. Tuttavia, essere una giovane donna non sposata, soprattutto durante la Prima guerra mondiale, è complicato. Paola si troverà dunque intrappolata tra doveri famigliari e il desiderio di emanciparsi e dovrà fare presto i conti con le conseguenze delle proprie azioni che trasgrediscono la rigida morale sociale e sessuale dell’epoca.
Io ho una grande passione per autrici e storie dimenticate. Maria Messina soprattutto, è un’autrice le cui storie mi hanno folgorata fin dal primo anno di università, al punto tale che ho scritto la mia tesi di Bachelor su di lei, e anche la mia ricerca di dottorato include alcuni dei suoi lavori. Messina usa un linguaggio pragmatico e un realismo crudo, senza addolcire o romanticizzare le azioni e i pensieri della protagonista.
Il romanzo ci ricorda che la guerra ha effetti diversi sulla vita degli individui, e Paola riconosce tale differenza più di tutti, perché, come ella stessa afferma “Le pause della vita non somigliano a quelle dei dialoghi. Non può essere ripigliata, la vita, come un colloquio interrotto” (p. 113).
Se anche voi, come me, siete incuriositi da scrittrici dimenticate e storie tragiche e se siete già appassionati delle opere di Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Sibilla Aleramo e Grazia Deledda, e se vi sono piaciuti i romanzi di Virginia Wolf o Irene Nemirovski e i più recenti romanzi di Elena Ferrante, “Le pause della vita” di Maria Messina, fa per voi.