Commento a Atti 6, 8-15
Stefano è uno dei sette diaconi scelti per servire alle mense per le vedove degli ellenisti. Già questa prima “istituzione” della chiesa nascente non è fissa, ma fluida. Oltre il servizio per cui sono scelti, i diaconi affiancano gli apostoli anche nel servizio della Parola. D’altra parte chiunque ha fatto esperienza del Signore Gesù, come l’ex-indemoniato di Gerasa, è inviato da lui ad annunciare ciò che il Signore ha fatto per lui e la misericordia che gli ha usato (Mc 5,19). Chiunque nel Figlio ha fatto esperienza dell’amore del Padre, diventa testimone di questo amore per i fratelli che ancora non lo conoscono. Ogni credente in Gesù è spinto dal suo stesso amore verso gli altri, per i quali lui ha dato la vita (cf 2Cor 5,14).
Stefano è il primo nel quale si compie il mistero del Figlio: dare la vita per il fratelli. In questo precede gli stessi apostoli. Se il martirio del Battista è narrato in differita, quello di Stefano, come quello di Gesù, è l’unico raccontato in diretta. Siamo al cuore del vangelo: essere testimoni dell’amore del Figlio come il Figlio è testimone dell’amore del Padre. Nel suo processo e nella sua uccisione si riproduce e continua la vicenda di Gesù. Ne è il testimone perfetto: in lui vive pienamente Gesù e la sua storia. Il suo volto è trasfigurato dalla stessa Parola che incarna: ne è l’angelo, primo testimone della risurrezione. Il cap. 7 sarà tutto dedicato a lui e alla sua bella testimonianza – modello per tutti: “Chi vuol salvare la propria vita, la perderà; chi invece perderà la sua vita per me, la salverà” (Lc 9,24).
La storia di Stefano (At 6,8-8,3) è al centro, in senso anche aritmetico, della prima parte degli Atti (Atti 1-12): a) At 1,1-6,7 ( fondazione della chiesa e missione a Gerusalemme: 185 versetti), b) At 6,8-8,3. storia di Stefano (72 versetti), c) At 8,4-12,25 (il Vangelo da Gerusalemme passa in Giudea, Samaria e Aniochia (183 versetti). Segue poi la seconda parte più ampia (cc. 14-28), che racconta la missione ai pagani, fino agli estremi confini della terra, ossia Roma, centro del potere idolatrico.
Il martirio di Stefano è la svolta decisiva nelle storia della Chiesa e nella trama degli Atti: in lui si compie idealmente la testimonianza a Gerusalemme e si apre il cammino verso i pagani.
È il terzo episodio di persecuzione: dopo la minaccia di 4,1-21 e la fustigazione di 5,17-41, ora segue l’uccisione. Noi associamo martirio a uccisione. Per sé è la testimonianza di Gesù (At 1,8), che alla fine ci rende come lui capaci di un amore più forte della morte.