Commento a Atti 10, 9-23
L’annuncio dell’angelo a Maria segna l’inizio della salvezza: è la nascita di Gesù. L’annuncio al centurione segna la svolta decisiva, già preparata dal racconto dell’eunuco e della conversione di Paolo: è la nascita del suo corpo totale. At 10,1ss rappresenta simbolicamente il compimento dell’incarnazione del Verbo, quando Dio sarà tutto in tutti. In parallelo all’annuncio a Cornelio c’è la visione di Pietro, che senza la missione e l’ordine del Centurione non si sarebbe mai deciso a questa svolta e neppure avrebbe capito il significato della sua visione. Dio è da sempre all’azione come non sospettiamo e ci chiama là dove noi non vogliamo andare. Dio, che è amore verso tutti i suoi figli, è presente là dove maggiore è il bisogno: proprio attraverso i lontani ci chiama a capire chi è lui e chi siamo noi. Nostro modello è Gesù, il Figlio che conosce l’amore del Padre: è venuto a salvare tutti, cominciando dagli ultimi.
Da qui nasce una visione di Chiesa che non è autocentrata, ma aperta a tutti. Non sono gli altri a venire a noi, ma noi ad andare da loro; non sono gli altri ad adattarsi a noi, ma noi a loro. La Chiesa non è un ovile o un recinto in cui si tengono chiuse le pecore per mungerle e tosarle, o eventualmente venderle al macello. Gesù le tira fuori da tutti i recinti religiosi – e sono tanti! – per portarle ai pascoli della vita: la libertà dei figli di Dio. Lui è pastore non perché padrone delle pecore, ma perché Agnello, che espone, dispone e depone la propria vita per le pecore (cf. Gv 10,1ss). Solo in questo senso è pastore. Infatti ordina a Pietro di pascere il gregge con lo stesso amore che il suo Signore ha avuto per lui (Gv 21,15ss).
La riluttanza di Pietro a “mangiare” ciò che Dio gli propone è comprensibile: gli resta sullo stomaco. Non riesce a digerire le differenze culturali. Dio invece le ama. Ci fa tutti diversi perché la diversità sia luogo di comunione e ricchezza di amore: è nell’accettare le diversità che diventiamo come è lui.
Le resistenze di Pietro sono un monito per la Chiesa: esistono ed esisteranno sempre, ma vanno superate. Guai a noi se ci chiudiamo nelle nostre idee teologiche, nei nostri riti e nelle nostre norme invece di essere come Paolo che si fa “tutto a tutti”. L’importante non è essere giudeo o pagano – leggi “cristiano” o no – perché Dio è Padre di tutti e opera in tutti. Proprio attraverso il mondo pagano ci fa capire la sua identità di Padre e la nostra di suoi figli, inviati a testimoniare il suo amore verso tutti i fratelli.
Per la Chiesa è costante la tentazione di diventare una setta, che si separa dal “mondo” invece di amarlo. A ben guardare noi consideriamo il mondo come nostro concorrente e lo odiamo perché siamo “mondani” noi stessi. Invece di criticarlo o volerlo ridurre sotto l’etichetta di “cristianità”, andiamogli incontro come il Figlio e mostriamogli nel nostro amore fraterno quanto il Padre lo ama. Se comprendiamo la difficoltà di Pietro giudeo a superare i suoi “tabù” culturali nei confronti di un romano, comprendiamo anche le difficoltà di Roma ad accettare il mondo attuale – che è più diverso dalla Chiesa di quanto un religioso giudeo di allora fosse diverso da un buon pagano romano. I pregiudizi culturali sono più forti di ogni fede. Sono gli occhi stessi con cui vediamo e valutiamo la fede: sono quei valori innegoziabili che Pietro mai avrebbe rinnegato. Ma guai a noi se seguiamo le nostre reazioni e intolleranze culturali invece del comando esplicito del Signore. Quanti tradimenti abbiamo fatto e facciamo al suo mandato in nome delle nostre tradizioni. Abbiamo chiesto perdono di quelli dei nostri padri; faremmo meglio a chiedere perdono dei nostri che continuiamo a fare.
Articolazione del testo:
a. vv. 9-10: iniziativa di Dio con Pietro per prepararlo all’incontro
b. vv. 11- 13: Dio presenta a Pietro il “suo amato” mondo e gli ordina di apprezzarlo
c. vv. 14-16: rifiuto di Pietro e dichiarazione triplice di Dio
d. vv. 17-23: Pietro perplesso e arrivo dei “missionari pagani” che gli spiegano e ordinano
Il prossimo incontro sarà lunedì 7 maggio.
COMUNICAZIONE IMPORTANTE: sul sito www.gesuiti-villapizzone.it stiamo pubblicando le trascrizioni delle Lectio.