Commento a Atti 12, 1-17
Il c. 12 è un crinale narrativo, che chiude il racconto del viaggio della Parola a Gerusalemme. Da qui è partita e si è diffusa nella Giudea e in Samaria. La persecuzione contro gli ellenisti l’ha disseminata nella Fenicia, a Cipro e ad Antiochia. L‘annuncio ai pagani di Antiochia le apre il cammino fino agli estremi confini della terra. In questo capitolo Luca ribadisce ciò che gli sta a cuore: la fecondità della persecuzione. Inoltre, con la morte di Giacomo di Zebedeo e la partenza di Pietro, si conclude il periodo dei Dodici a Gerusalemme.
Cambia anche il rapporto tra Chiesa e Giudei. Per la prima volta ci sono ostilità. La causa non è certo la cattiveria. È piuttosto la tensione che vediamo anche tra i discepoli di Gesù: quelli che vengono dal paganesimo, a differenza dei Giudei e degli ellenisti, sono liberi dall’osservanza delle tradizioni religiose d’Israele. La diversità di culture e tradizioni è certo una ricchezza, ma crea difficoltà di convivenza. Quando si accetterà cordialmente ogni differenza, sarà il regno di Dio Il parto della Chiesa è traumatico e doloroso. Luca ripete spesso che Dio raduna un popolo nuovo costituito da Giudei e da pagani, contro il quale si solleva l’ostilità dei Giudei non cristiani (At 13, 48-49; 14, 1-2.19; 17, 4-5.13; 18, 9-12 ecc.). Rom 11,ss. presenta il superamento delle divisioni come compimento del suo disegno.
Pietro fin qui è stato il personaggio principale. Ora passa le consegne della comunità di Gerusalemme a Giacomo (cf. Gal 1,19) e dell’evangelizzazione ai pagani a Paolo. Paolo, nel prossimo capitolo, comincerà i suoi viaggi missionari. Si conclude in gloria l’epoca di Pietro e dei Dodici, i patriarchi del nuovo popolo: Giacomo è martire, Pietro è come risuscitato da morte e il nemico sarà roso dai vermi.
Giacomo, a differenza di Giuda Iscariota, non sarà sostituito. Anche i vocaboli “Dodici” e “apostoli” scompaiono dagli Atti. Ci saranno i Vescovi, che non fanno parte dei Dodici né sono chiamati apostoli. Questi sono le fondamenta, che sempre restano. La casa di Dio cresce su di esse, ma non si confonde con esse. I discendenti vengono dai padri; ma non si identificano con loro. Il figlio, pur essendo uguale al padre, è altro da lui. La comunità di Gerusalemme, ora perseguitata e senza il favore del popolo, reagisce pregando il Padre e cementando la fraternità.
DIVISIONE
a. v. 1-2: Erode uccide Giacomo
b. vv.: 3-6: Erode imprigiona Pietro e la chiesa prega
c. vv. 7-11: liberazione di Pietro
d. vv. 12-16: Pietro va dalla comunità