Lectio: Atti degli Apostoli

Lectio degli Atti degli Apostoli di lunedì 30 maggio 2011


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Commento a Atti 6, 1-7

Inizia una nuova sezione che va da 6,1 a 15,35 e presenta il diffondersi dell’annuncio oltre Gerusalemme (Samaria, eunuco etiope, Cornelio, Antiochia…).
Per il cristiani, come si vede dai primi capitoli, le persecuzioni sono opportunità di testimonianza – e presto anche causa di diffusione. Le crisi interne invece, che cominciano a nascere, sono opportunità per capire meglio la vocazione specifica di ciascuno e per strutturarsi in modo articolato e più funzionale alla diffusione del Vangelo.
Come ha appena detto Gamaliele, le cose di Dio vanno avanti nonostante, anzi grazie a ogni difficoltà esterna e interna (At 5,39).
La comunità “unanime” non è un frullato dove tutti sono simili. Siamo tutti uguali, ma diversi: ognuno è quello che è, nella sua unicità. I nostri limiti e i nostri doni però non sono luogo di difesa e aggressione, ma di comunione nel reciproco scambio di ricevere e dare.
Solo le dittature, anche e soprattutto quelle anonime del mercato, hanno bisogno di cancellare la persona e omologarla, identificandola con il proprio prodotto (questo vale anche per il “mercato religioso” di molti movimenti che non rispettano la persona umana).
Il testo presenta un problema tutt’altro che marginale. Crescendo il numero dei discepoli, aumentano le differenze. Qui sono differenze “razziali”: si privilegia l’assistenza alle vedove locali, trascurando le altre. Questo non è giusto, anche se comprensibile. Questa situazione negativa aiuta gli apostoli a capire che non sono in grado di soddisfare ogni bisogno della comunità. Non solo perché sono in 12, ma perché ci sono bisogni specifici che non sono di loro competenza. Capiscono che la loro funzione prima è “fondare” la comunità con “la preghiera” e “il servizio della parola”. Altri servizi di organizzare e dirigere la comunità, spettano ad altri. Nessuno è chiamato o capace di fare tutto.
Ci sono diversi doni, e ognuno è responsabile di mettere il proprio a servizio degli altri. Per il facile insorgere di conflittualità tra i vari carismi vedi 1Cor 12 ,1ss – e la relativa soluzione in 1Cor 13,1ss. In questo racconto emergono i tre aspetti di fondo della comunità dei discepoli di Gesù: la preghiera e il servizio della Parola, che si incarna poi nel servizio ai fratelli bisognosi: ciò che facciamo all’ultimo di loro, lo facciamo al Signore stesso (Mt 25,40). I 7 affiancano i 12; ma in realtà ognuno è cristiano in quanto prega, serve la Parola e i fratelli.


Il prossimo incontro degli Atti sarà lunedì 10 ottobre



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Lectio: Atti degli ApostoliBy Silvano Fausti