Lectio: Atti degli Apostoli

Lectio degli Atti degli Apostoli di lunedì 7 novembre 2011


Listen Later

Commento a Atti 7, 11-12

Dall’inizio, da quando aveva 17 anni Giuseppe è inviato dal padre, per vedere come stanno i fratelli.
Lui, che si sa amato dal padre – e per questo può sognare e fare i sogni di Dio - , all’uomo che gli chiese: “Che cerchi?”, rispose: “Cerco i miei fratelli!” (Gen 37,15s).
Abbiamo visto la relazione che i suoi fratelli hanno con lui. Escluso il primogenito, Ruben – c’è sempre un’eccezione, indicazione della salvezza possibile per tutti - tutti lo invidiano e lo vogliono morto. Dalla cisterna vuota d’acqua, dove è destinato ad affogare nell’odio dei fratelli, da dove Ruben voleva toglierlo e non ci riuscì – è venduto per 20 sicli d’argento, su suggerimento di Giuda, ai Madianiti: un’eliminazione elegante, senza spargimento di sangue, con meno sensi di colpa e un po’ di vantaggio economico.
Possiamo solo immaginare la tragedia di Giacobbe-Israele, inconsolabile: “Io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba” (Gen 37,35). Ma anche il dramma di colpa degli 11 patriarchi. Ruben sa e non può/deve denunciare i fratelli: ucciderebbe il padre che di un colpo li perderebbe tutti – tranne lui, l’unico giusto sopravvissuto. La scelta di Ruben è come quella di Gesù, che si fa solidale con i malfattori, per amore del padre e anche di loro – perché il padre li ama. Giuseppe invece è l’agnello di Dio che porta su di sé il male del mondo. Intanto Giuda si sposa. E Giuseppe è in Egitto. La sua vita è una serie di peripezie, sempre assistito da Dio: “Dio era con lui!”. Lo avverte nelle sorti che mutano, nel suo cuore che non muta in amarezza e custodisce l’amore del padre e dei fratelli. Dopo la sua discesa in Egitto subito c’è la sua ascesa con Putifar che lo fa capo su tutto – tranne la moglie.
Messo in prigione con dolo, subito il capo-carceriere lo mette a capo del carcere. Deve essere un uomo saggio questo ragazzo, amato dal padre. L’amore non lo fa un debosciato. Cosciente di essere amato dal padre – non ha rancore con i fratelli – sa sognare e realizzare. Oltre le sue capacità organizzative e di capo, gli viene utile anche l’interpretazione dei sogni. E dalla prigione passa ad essere il vice faraone d’Egitto, provvedendo pane perché tutto il popolo viva. Tutto questo non è che la preparazione della vera opera di Giuseppe, lo cosa che più sta a cuore a Dio e in vista della quale muove tutta la storia recuperare i fratelli alla fraternità.
La carestia e la sua posizione di dispensatore di pane-vita per tutti, è l’occasione che conduce in Egitto i fratelli. Ora vediamo i vari passi che egli compie e con che finezza li compie.



...more
View all episodesView all episodes
Download on the App Store

Lectio: Atti degli ApostoliBy Silvano Fausti